Conus (Chelyconus) mediterraneus (Hwass in Bruguière, 1792)

Conus ventricosus (Gmelin, 1790)

Conus ventricosus (Bronn, 1831) - Pliocene

 

 

Elenco alfabetico dei conus viventi  (Filmer):  http://theconecollector.com/lib/docs/filmer/


Descrizione e caratteristiche:

 

Nel corso degli anni sono state individuate varie forme del Conus mediterraneus, che alcuni autori ritennero in passato di poter dividere in specie diverse; altri autori, tra cui Sacco (1), tendono a ritenerle tutte come semplice varietà di una specie sola multiforme e variabilissima, tanto che Melone ritenne che non si possano prendere in considerazione tutte le varietà sistematiche del Conus mediterraneus, presentando, questo gasteropode, una eccezionale variabilità difficile da spiegare, ma del tutto possibile ed accettabile (3).

E’ una conchiglia robusta, con spira conica più o meno elevata. I giri sono ornati da strie spirali, che non sempre sono conservate. La colorazione, non sempre presente negli esemplari fossili, consiste in macchie ocracee sinuose, larghe e disposte in modo irregolare, ma, come sopra detto, può essere molto variabile. L’ultimo giro è percorso la linee spirali lungo le quali puntini o trattini di colore marrone, verde oliva, si alternano a trattini di colore bianco.

Sembra che lo svolgersi in altezza della spira sia indice di ambiente salmastro o quanto meno di acque basse con ridotto scambio con il mare aperto(13), ovvero acque poco salate e molto calcaree.

 

Il Conus ventricosus e il Conus guanche si sono differenziati da un antenato comune circa 17 MYA (27): questo antenato comune potrebbe essere il Conus  taurorectus var. proappenninica dell’Oligocene. E’ difficile poter risalire ad un antenato precedente, ma un buon candidato potrebbe essere il Conus oloformis (De Gregorio, 1880) dell’Eocene Italiano.

 

 

Marco Oliverio:

Dalle prime analisi ci vengono fuori almeno due "gruppi genetici" (=specie?) in Mediterraneo, uno rappresentato da alcuni esemplari dell'Egeo e da uno della Corsica e una a più ampia diffusione comprendente anche i conetti di Djerba (Gabès). Non abbiamo ancora analizzato materiale della Spagna meridionale, dell'area di Gibilterra, di Lampedusa (desidiosus-like), di Porto Palo di Menfi (desidiosus-like 2), né di Faro (Portogallo).

Scriverò ad Antonio Monteiro che conosco bene ... magari può provvedermi materiali in alcohol. Appena abbiamo qualche grafico presentabile te li mando così mi dai una tua opinione.

 

Edward Petuch (e-mail)

 

great!-----there seem to be several areas of speciation in the Mediterranean, correlating with isolated basins that formed when sea levels dropped during the Pleistocene; the Mediterranean was essentially 4 or 5 separate smaller seas then------each of these had different oceanographic conditions (warmer in the Aegean Basin, colder in the Alboran Basin, etc.) and these accelerated the evolution of at least 10 species of Lautoconus-----I am discussing this in detail in my upcoming book on marine molluscan biogeography-----I have some really odd (strani) Lautoconus from Sicily, including the flat-spired (with obvious coronations) emisus (and form marmoratum) and several other different forms from the Aegean area (trunculus from Cyprus) and the Turkish coast (pretunculus)----also several from Crete and the Gulf of Gabes (the true vayssieri and rubens) and the Adriatic Sea (adriaticus)-----also desidiosus, which has been proven to be a valid taxon-----the earlier workers (Locard, Pallary, Adams, etc.) did really good work and were excellent observers; they deserve a lot of credit for having spotted the subtle differences between the members of this species complex-----I also recognize guanche nitens as a valid taxon and I think that Tenorio was not using the correct gene loci when he said that all of the Canary Islands cones were simply variants of guanche----same with saharicus, which he does not recognize as valid  (even though the species is geographically isolated and does not look like regular guanche!)------synonymizing all of these sibling species under a single ventricosus is wrong-----also, humans and chimpanzees share 97% of their DNA-----if you were going to differentiate a human from a chimp, which gene loci would you use to separate the 2 species?-----same with these cones; I have a feeling that they are not finding the correct genes to use for differentiating closely-related species----and using mitochodrial DNA is also not very good; autosomal DNA loci are much more accurate

Visualizzato da Edward J. Petuch alle 17:58

 

Il tuo discorso è molto interessante e concordo pienamente che tanti paleontologi fossero eccellenti osservatori, cosa a cui oggi tanti danno una importanza minore. Sono d’accordo con te sulla possibile esistenza nel Mar Mediterraneo di specie differenti, legate al Conus ventricosus e sulla  validità del Conus saharicus come specie.

 

Se ti può interessare, il Prof. Marco Oliverio aveva assegnato una tesi di Laurea sull’analisi del DNA di varie popolazioni di Conus ventricosus e mi aveva confidato che dalle prime analisi vengono fuori almeno due "gruppi genetici" in Mediterraneo, uno rappresentato da alcuni esemplari dell'Egeo e da uno della Corsica. Non è inoltre da trascurare il fatto che, oltre al Conus ventricosus, è sopravvissuto nel Mar Mediterraneo anche il gruppo formato da Conus striatulus, Conus striatulus taurinensis e Conus parvus. A mio parere, il Conus striatulus e il Conus striatulus taurinensis, presenti nelle isole Baleari, nell’Adriatico, in Sicilia e in Grecia, si sono mantenuti praticamente identici alla specie fossile, mentre il Conus parvus potrebbe avere dato origine a specie nuove, Puglia e Golfo di Gabes.

Un discorso a parte è da fare per i Conus del Canale di Sicilia.

Per quanto riguarda il Conus desidiosus, argomento principale del mio articolo, io conosco esclusivamente il lectotipo definito da Adams.

 

Your arguments are very interesting and I fully agree that many paleontologists were excellent observers; currently the observations are almost neglected. I agree with you on the possible existence in the Mediterranean Sea of different species, related to Conus ventricosus and the validity of Conus saharicus as a species.

 

If you are interested, Prof. Marco Oliverio ( marco.oliverio@uniroma1.it ) had assigned a thesis on the analysis of the DNA of various populations of Conus ventricosus and he wrote me an email in which he told me that from the first analyzes there are at least two "genetic groups" in the Mediterranean, one represented by some specimens from the Aegean Sea and one from Corsica.

Also not to be overlooked is the fact that, in addition to the Conus ventricosus, the group formed by Conus striatulus and Conus striatulus taurinensis also survived in the Mediterranean. In my opinion, Conus striatulus and Conus striatulus taurinensis, present in the Balearic islands, in the Adriatic, in Sicily and in Greece, have remained practically identical to the fossil species.

 

A different argument is related to the Conus present in the Sicilian Channel, at depths of about 200 m .: these specimens are not related to Conus ventricosus and, in my opinion, represent other fossil species that survived extinction.

 

I hope you will be able to draw inspiration from the files that I enclose; however, you consider that they are only personal notes and that they are simple observations that are not necessarily correct.

 

I have interpreted the thought of Tenorio on Conus guanche in a different way: I think that Conus guanche and Conus ventricosus have differentiated about 17 MYA (“Patterns of Cladogenesis in the Venomous Marine Gastropod Genus Conus from the Cape Verde Islands” REGINA L. CUNHA, RITA CASTILHO, LUKAS R. UBER, AND RAFAEL ZARDOYA); fossil specimens of Conus conoponderosus indicate that Conus guanche has remained unaltered until the present time, while other species have differentiated from Conus guanche, but this is only my hypothesis, I am not able to interpret data based on DNA analysis.

 

 

 

Link:
http://www.marinespecies.org/aphia.php?p=taxdetails&id=428401
 

Distribuzione geografica del Conus mediterraneus

Esemplari di Conus mediterraneus di Lampedusa

DNA del Conus mediterraneus

Musei in cui sono conservati i tipi

Confronto tra Conus del Mediterraneo e Conus fossili

 

 

Conus desidiosus (A. Adams. 1854)

 

 

[Holotype BMNH 24,1 mm. – Africa Occidentale]

 

Conus desidiosus è una specie dell’Africa Occidentale e non è una forma africana occidentale del Conus mediterraneus. Spesso è confusa con morpha del Conus mediterraneus e con esemplari presenti ad esempio a Lampedusa, ma identificabili come Conus aff. ventricosus.

Nel 1994 è stato scoperto un insediamento di Conus guanche nel mare di Porto Palo di Menfi (Agrigento), erroneamente indicati da G. Raybaudi come Conus cf. desidiosus. La scultura alla base del Conus desidiosus è più grossolana.

 

Il Conus desidiosus potrebbe collegato al Conus aquitanicus, ma discende sicuramente dal Conus canaliculatus.

 

Conus striatus

Grecia

[AZRC N. 286-01]

 

Esemplari con questa caratteristica colorazione, a causa della forma affusolata, sono anche indicati come Conus desidiosus, ma si tratta di una varietà di Conus ventricosus, in particolare Conus venticosus striatus.

 

 

 

Conus striatus (Gaglini in Settepassi, 1985)

 

 

Conus ventricosus

mm. 20,4 x 11,1

Istria - 2005

[AZRC N. 547-16]

Conus ventricosus

 mm. 22,6 x 11,2

Croazia - 2003

[AZRC N. 547-17]

Conus ventricosus

mm. 27,6 x 16,2

Tyris - Grecia

[AZRC N. 547-51]

Conus ventricosus

 mm. 28,8 x 12,6

Tyris - Grecia

[AZRC N. 286-01]

Conus ventricosus

 mm. 28,8 x 12,6

Tyris - Grecia

[AZRC N. 286-01]

Conus ventricosus

mm. 27,6 x 16,2

Tyris - Grecia

[AZRC N. 547-51]

Conus ventricosus

 mm. 22,6 x 11,2

Croazia - 2003

[AZRC N. 547-17]

Conus ventricosus

mm. 20,4 x 11,1

Istria - 2005

[AZRC N. 547-16]

 

 

 

 

Conus vayssieri (Kobelt, 1906)

 

   

 

Conus vayssieri è specie considerata valida tipica del Golfo del Gabes: era considerata subfossile o più probabilmente fossile neogenico, ma i ritrovamenti sempre più numerosi la indicano come specie vivente.

 

Nella sua descrizione, Pallary fa riferimento a una sottospecie di C. ventricosus con la spira particolarmente bassa, quasi piatta, con un apice la cui forma è molto particolare e indica la larghezza del guscio in corrispondenza dell'estremità superiore del labbro. Il colore di fondo della conchiglia è biancastro, con un'ampia fascia submediana bianca sull'ultima spirale, i cui confini non sono ben definiti, e con o senza linee longitudinali di colore arancione, che seguono linee di crescita o che possono essere molto irregolari. Monterosato riporta che Dautzenberg ha ricevuto alcuni esemplari di Conus vayssieri completamente bianchi (Pallary, 1906)

 

Questo cono è molto più grande: oltre alla sua forma e spessore, è soprattutto il suo colore e la sua banda scarsamente visibile, quasi nulla. Dautzenberg ne ha ricevuti esemplari completamente bianchi” Monterosato

 

 

 

 

Conus vayssieri   (Kobelt (20) ,1906)

 

cfr. vayssieri

[547-36]

cfr. vayssieri

[547-36]

 

L’esemplare mostrato sopra, ai lati del Conus vayssieri, mostra caratteristiche tipiche del Conus vayssieri, come l’ampiezza dell’apertura in corrispondenza della spalla e della base, l’ampia fascia bianca trasversale a metà dell’ultimo giro e l’allargamento dell’ultimo giro al di sotto della metà dell’ultimo giro stesso. La spira, invece è particolarmente alta e la colorazione presenta i tipici trattini trasversali di colore marroncino, alternati a trattini di colore bianco.

 

Djerba, near Cheikh Yahya, at very low tide

2018

Djerba, near Cheikh Yahya, at very low tide

2018

 

L’esemplare ai lati del Conus vayssieri ha la spira proprio come quella del Syntype mostrato nella immagine centrale e nella colorazione presenta lunghi tratti di colore bianco trasversali. L’apertura, invece, non è altrettanto ampia e l’ultimo giro è più ventricoso. Questo e l’esemplare 547-36 mostrato sopra rappresentano probabilmente due ibridi tra il Conus vayssieri e il Conus ventricosus, oppure varietà del Conus vayssieri.

 

 

Altri esemplari

 

Conus vayssieri

Unjonch (Tunisia)

Frank Swinnen – 2002

 

This specimen is more elongated than typical Conus vayssieri, however it has a discreet widening of the last whorl towards the base, the spire is low and pointed and the coloration is absolutely similar to that of the Syntype MNHN.

 

These considerations suggest that I consider it a Conus vayssieri

 

Conus vayssieri

Djerba (Tunisia)

Frank Swinnen

 

This other specimen looks a little different, with the opening wider towards the shoulder, but observing it well and evaluating that also Conus vayssieri has a good variability, I think I am not mistaken in identifying this specimen as Conus vayssieri as well.

 

A similar coloring is also found in Sardinian specimens.

 

Conus vayssieri var. ossea

 

Conus vayssieri var. ossea

mm. 21

Djerba

 

Conus vayssieri var. ossea

(Paolo Russo)

 

 

 

 

 

Altri Conus provenienti dal Canale di Siciia

 

 

 

 

Canale di Sicilia –70 m.

 

 

 


 

 

 

 

Esempi di colorazione

 

 

Conus mediterraneus  mm. 33,8 x 17,3

agosto 2002 - Sa Mesa Longa (Sardegna)

[AZRC N. 547-00]

 

Conus mediterraneus mm. 31,9 x 17,5

agosto 2002 - Alghero (Sardegna)

[AZRC N. 547-01]

Conus mediterraneus mm. 20,4 x 11,1

Istria – 2005

[AZRC N. 547-16]

 

Conus mediterraneus mm. 23,0 x 12,0

Kerkennah (Tunisia) – 2002

 [AZRC N. 547-15]

Conus mediterraneus mm. 46,0 x 24,6

Campomarino (Puglia) – 03/04/2010

[AZRC N. 547-28]

 

Conus mediterraneus mm. 32,3 x 20,2

Villasimius (Cagliari) – 2011

[AZRC N. 547-32]

 

Conus mediterraneus cretheus mm. 20,2 x 10,5 – 2010

Giorgino (Cagliari) - Sardegna

[AZRC N. 547-33]

Conus striatulus var. taurinensis  26,2 x 14,3 mm.

Ormos Panagias (Grecia) – 1982

[AZRC N. 547-35]

 

 

 

 

Conus mediterraneus subviridis 26,2 x 15,0 mm.

Villasimius (Cagliari) – 2011

[AZRC N. 547-31]

Conus mediterraneus cfr. vayssieri 28,3 x 15,2 mm.

Sidi Ali el Mekki (Tunisia) – 1993

[AZRC N. 547-36]

Conus mediterraneus striatus mm. 28,8 x 12,6

Tyros - Grecia

[AZRC N. 286-01]

Conus striatulus var. taurinensis  26,2 x 14,3 mm.

Ormos Panagias (Grecia) – 1982

[AZRC N. 547-35]

 

 

 

Linee di accrescimento

 

 

Andamento delle linee di crescita

 

 

Andamento delle linee di crescita

 

 

 

 


 

 

 

E’ un Conus striatulus var. taurinensis, ma corrisponde  alla descrizione data per il Conus chersoideus: potrebbe essere simile all’esemplare che è servito per definire il Conus chersoideus ?

 

 

 

Conus mediterraneus  ( Conus chersoideus ) mm. 14,3 x 7,8

Villagrazia di Carini (Sicilia) - 1976

[AZRC N. 547-07]

[ cfr. Conus mediterraneus alticonica (Fossile) ]

 

 

 

 

 

Conus cretheus ?

 

 

Conus mediterraneus cretheus mm. 20,2 x 10,5 – 2010

Giorgino (Cagliari) - Sardegna

[AZRC N. 547-33]

 

 

 

 

Conus mediterraneus var. fusca

 

 

Conus mediterraneus (Hwass in Bruguière, 1792)

Conus mediterraneus var. fusca (Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1883)

24,4 x 11,3 mm. – Villasimius (Cagliari) spiaggiato – 2010

[AZRC 547 – 24]

 

 

 

 

Conus galloprovincialis

 

Conus galloprovincialis (Locard, 1886)

Conus mediterraneus var. acuta (Requien, 1848)

 

 

Conus galloprovincialis

Holotype MNHN

30 x 16 mm.

 

Locard, A. (1886). Prodrome de malacologie française. Catalogue général des mollusques vivants de France. Mollusques marins. Lyon: H. Georg & Paris: Baillière

https://www.biodiversitylibrary.org/page/10831012#page/13/mode/1up

 

Conus mediterraneus, Pars auct.

— Bruguiere, 1789. Encycl. meth., Vers., pl. CCCXXX, fig. 5.

— Philippi, 18T0. Enm. moll. Sic.,l, pi. XII, fig. 20, 21.

— Kiener, 1848. Coqj. viv. Cônes., pl.LVI, fig. 1, c.d.

— Bucquoy, Daiilzenberg et Dollfus,1882. Moll. Rouss., pl. XIII, fig. 14, I5, 18, 19, 21.

 

Les coquilles marines des côtes de Corse

https://www.persee.fr/docAsPDF/linly_1160-6398_1900_num_46_1_4095.pdf

 

Habitat, — C. C. Un peu partout, Ajaccio, Bastia, Piétranera, Propriano, Tizzano, etc., zone littorale.

 

Observations. — Cette espèce, absolument distincte des précédentes (Conus submediterraneus) se reconnaît facilement : à son galbe beaucoup plus étroitement allongé; à sa spire plus haute et plus conique; à son dernier tour, plus grêle, moins trapu, etc. Comme elle nous paraît être presque aussi commune en Corse que le Conus Mediterraneus on peut supposer que Payraudeau a confondu ces deux formes. Requien l'a considérée comme simple variété acuta. On peut observer chez le Conus Galloprovincialis les mêmes variations ex-forma et ex-colore que chez le G. Mediterraneus. Chez la var. minor, comme dans le jeune âge, les différenciations entre ces deux espèces sont encore plus tranchées. Notre plus grand échantillon provient de Baslia et mesure 32 millimètres de hauteur, pour 16 de diamètre; sa coloration est d'un fond roux un peu rosé, légèrement marbré, mais linéolé de roux sombre. Nous signalerons une autre var. lineolata, chez laquelle le fond est d'un roux jaunacé, verdâtre, faiblement nuancé de brun roux, très nettement linéolé avec une teinte plus foncée que le fond.

 

Questa specie, assolutamente distinta dalle precedenti (Conus submediterraneus) è facilmente riconoscibile: per la sua curva molto più strettamente allungata; alla sua cuspide più alta e conica; nel suo ultimo giro, più snello, meno tozzo, ecc. Poiché ci sembra comune in Corsica quasi quanto il Conus Mediterraneus, possiamo presumere che Payraudeau abbia confuso queste due forme. Requien la considerava una semplice varietà acuta. Le stesse variazioni ex-forma ed ex-colore possono essere osservate nel Conus Galloprovincialis come nel C. Mediterraneus. var. minore, come nella giovane età, le differenziazioni tra queste due specie sono ancora più nette. Il nostro esemplare più grande viene da Baslia e misura 32 millimetri di altezza, per 16 di diametro; il suo colore è un fondo rosso leggermente rosato, leggermente marezzato, ma rigato di rosso scuro. Segnaliamo un'altra var. lineolata, in cui lo sfondo è rosso giallastro, verdastro, leggermente sfumato di bruno rossastro, lineaolato molto chiaramente con una sfumatura più scura dello sfondo

 

 

 

Conus mediterraneus galloprovincialis var. minor mm. 25,6 x 13,4 – 08/2011

Matzaccara - Sardegna

[AZRC N. 547-38]

 

 

 

 

Conus hanleyi

 

 

 

 

 

Conus hanley

Sowerby II  1857

34,6 x 20,6 mm. – Ormos Panagias (Grecia) – 1982

[AZRC 547 – 34]

 

 

 

 

Conus humilis

 

 

Conus mediterraneus  humilis

mm. 23,2 x 11,9 – agosto 2011

Matzaccara - Sardegna

[AZRC N. 547-40]

 

Nella descrizione si parla del colore grigiastro della conchiglia.

 

 

 

 

 

Conus mastus ?

 

 

Conus mediterraneus  mastus mm. 17,7 x 10,2 – agosto 1976

Alghero (Sardegna)

[AZRC N. 547-12]

 

 

 

Conus persistens

 

 

 

Conus mediterraneus persistens

mm. 24,6 x 12,7 – 2011

Matzaccara - Sardegna

[AZRC N. 547-46]

 

La caratteristica di questa varietà sono le fasce longitudinali di colore arancio.

 

 

 

 

 

Conus phegeus ?

 

 

 

Conus mediterraneus

(Hwass in Bruguière, 1792)

32,3 x 20,2 mm. – Villasimius (Cagliari) – 2011

[AZRC 547 – 32]

 

La spira è conica, la conchiglia è leggera, striata, di color zafferano, ricoperta da punti e macchie di colore rossastro: il colore dell’ultimo giro può far pensare a questa varietà.

 

 

 

 

Conus ventricosus

 

Conus ventricosus

17,2 x 8,5 mm.

Villasimius (Cagliari) spiaggiato – 2011

[AZRC 547 – 26]

 

 

 

 

 

Conus ventricosus ??

 

 

Conus ventricosus

20,9 x 11,5 mm. – Nardò (Puglia) – 13/09/2008 3 m.

[AZRC 547 – 29]

[Le linee alla base sono incise]

 

 

 

 

 

 

Conus cfr. vayssieri

 

Conus mediterraneus cfr. vayssieri

28,3 x 15,2 mm. – Sidi Ali el Mekki (Tunisia) – 31/07/1993

[AZRC 547 – 36]

 

 

 


 

 

 

Conus mediterraneus giovani.

 

 

 

 

Conus mediterraneus  young mm. 6,8 x 3,8

Villagrazia di Carini (Sicilia)

[AZRC N. 547-06]

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Conus mediterraneus young

 mm. 6,5 x 3,0

Marocco – 80 m.

[AZRC N. 547-57]

Conus ventricosus

mm. 7

Siracusa – 70 m.

(Aldo Brancato)

ConusConus

Giglio 13m (Conus 25-2299)

Conus ventricosus

8 mm.

Milazzo 22 m.

(Natura del mediterraneo)

Conus ventricosus

Is. Giglio

Conus ventricosus

8 mm.

Milazzo 22 m.

(Natura del mediterraneo)

Conus

Conus ventricosus

 8 mm.

Milazzo 22 m.

(Natura del mediterraneo)

Conus ventricosus

mm. 7

Siracusa – 70 m.

(Aldo Brancato)

Conus mediterraneus young

 mm. 6,5 x 3,0

Marocco – 80 m.

[AZRC N. 547-57]

 

 

 

Conus mediterraneus

 

 

 

Conus mediterraneus young mm. 7,8 x 4,4

Alghero (Sardegna)

[AZRC N. 547-11]

 

 

 

Conus mediterraneus var. alba

 

Conus mediterraneus var. alba mm. 8,1 x 5,7

Alghero (Sardegna)

[AZRC N. 547-19]

 

 

 

 


Immagini rapportate alle dimensioni effettive

 

 

 

 

 

 

Conus ventricosus

mm. 65,6

Porto Cesareo – 30 m.

Conus ventricosus

mm. 47,2

Alcudia bay (José Juárez Ruiz)

 

 

 

Conus ventricosus var. pallida

46,0 x 24,6

547-28

Conus ventricosus var. major / noeformis / subviridis

43,4 x 21,0

547-27

35,9 x 20,0

547-71

Conus hanleyi

34,6 x 20,6

547-34

34,5 x 21,5

elpus

547-20 (A - Turchia)

 

 

33,8 x 17,3

emisus / lineolatus

547-00

33,6 x 19,7

 

547-23

33,2 x 18,8

 

547-53

32,3 x 20,2

phegeus

547-32

32,3 x 21,0

 

547-60

 

 

 

 

 

 

 

31,9 x 17,5

 

547-01

31,4 x 18,3

 

547-21 (Israele)

31,0 x 18,1 mm.

 

547-55 (Barcellona)

29,8 x 15,5 mm.

 

547-63 (S. Lucido)

28,8 x 12,6 mm.

Conus striatus

547-51 (Grecia)

28,6 x 12,6 mm.

 

547-62 (Tunisia)

28,3 x 13,5

 

547-70 (Maiorca)

28,3 x 15,2 mm.

cfr. vayssieri

547-36 (Tunisia)

28,0 x 13,7 mm.

 

547-39 (Sardegna)

27,8 x 13,0 mm.

 

547-37 (Sardegna)

27,7 x 16,4 mm.

 

547-52 (Cipro)

27,6 x 16,2 mm.

Conus striatus

547-51 (Grecia)

27,5 x 14,6 mm.

Conus submediterraneus

547-25 (Cagliari)

27,4 x 12,9 mm.

 

547-41 (Sardegna)

26,7 x 13,2 mm.

 

547-59 (Algarve – Portogallo)

 

26,7 x 12,5 mm.

 

547-72 (Arbus - Sardegna)

26,6 x 13,5 mm.

 

547-47 (Sardegna)

26,5 x 13,8 mm.

humilis

547-44 (Sardegna)

26,2 x 15,0

subviridis

547-31

 

25,8 x 13,4 mm.

ater

547-56 (Porto Cesareo)

 

 

 

 

 

25,7 x 14,2 mm.

Considerato erroneamente desidiosus

547-59 (Algarve – Portogallo)

 

 

 

 

 

 

25,6 x 13,4 mm.

galloprovincialis var. minor

547-38 (Sardegna)

25,5 x 13,0 mm.

 

547-42 (Sardegna)

24,6 x 12,7 mm.

persistens

547-46 (Sardegna)

24,4 x 11,3 mm.

var. fusca

547-24 (Cagliari)

 

24,0 x 12,7 mm.

 

547-45 (Sardegna)

 

23,9 x 13,0 mm.

lineolatus

547-48 (Tunisia)

23,5 x 12,8 mm.

 

547-50 (Croazia)

 

23,6 x 13,7 mm.

 

547-61 (S. Lucido)

23,6 x 11,7 mm.

 

547-43 (Sardegna)

23,3 x 13,8 mm.

 

547-65 (Campomarino)

23,2 x 11,9 mm.

humilis

547-40 (Sardegna)

23,0 x 12,0

 

547-15/396656 (Tunisia)

22,6 x 11,2

var. striatus

547-17/373752 (Croazia) 

22,2 x 10,6

 

547-64 (Tunisia) 

21,3 x 11,6

547-66 (Campomarino)

21,2 x 11,8

 

547-54 

20,4 x 11,1

amigus / striatus

547-16/373107 (Istria)

 

 

 

 

 

20,2 x 10,5

cretheus

547-33

 

 

 

 

 

18,3 x 9,7

547-68 (Terragona)

17,8 x 9,1

 

547-69 (Terragona)

17,7 x 10,2

mastus

547-12

17,2 x 8,5

var. pretunculus

547-26

17,2 x 8,5

striatus

547-14

16,4 x 8,5

547-67 (Terragona)

8,1 x 6,7

var. alba

547-19

7,8 x 4,4

 

547-11

6,8 x 3,8

 

547-06

6,5 x 3,0

 

547-57

4,0 x 2,2

 

547-18

 

 

 

 


 

Conus ventricosus fossile

 

 

 

Conus ventricosus

mm. 34,6 x 18,6

Pliocene – Certaldo

[AZFC N. 247-00]

 

Conus ventricosus (Bronn, 1831)

Lectotype MCZH 8231

mm. 54 x 32

Pliocene - Castell’arquato

 

 

Conus ventricosus

[ 36,0 x 17,2 mm.]

Tetuan - Pliocene

[AZFC N. 247-02]

 

 

 

 

 

Confronto fossile - recente

 

 

 

Conus mediterraneus  mm. 34,6 x 18,6

Pliocene – Certaldo

[AZFC N. 247-00]

Conus mediterraneus  mm. 33,8 x 17,3 – agosto 2002

Sa Mesa Longa (Sardegna)

[AZRC N. 547-00]

 

 

 

 

Conus mediterraneus  var. alticonica mm. 25,3 x 12,0

Pliocene – Pietrafitta

[AZFC N. 198-06]

Conus mediterraneus mm. 22,6 x 11,2

Savudrija (Croazia) – 2003

[AZRC N. 547 - 17 – Conchology 373752]

 

 


 

Distribuzione:

Nel Miocene è segnalato in Piemonte, nel Serravaliano dei Colli Torinesi e nel Tortoniano di Stazzano, S. Agata e Montegibbo.

Nel Pliocene è comune nel bacino del Mediterraneo.

Nel Pleistocene è rinvenuto nel Selinuntiano di Toscana, Lazio e Sicilia. E’ una specie tuttora presente.

 


 

Sinonimi e varietà

 

◊ = non figurata dall’autore

 

Nome

Immagine di riferimento

Autore

Riferimenti

Descrizione e note

 

Conus mediterraneus var. acuminata

Coen, 1933

 

 

Memorie R. Comit. talassogr. ital. (192): p. 70, not

figured.

Adriatico

 

Conus mediterraneus var. acuta

=

Conus galloprovincialis

◊◊◊◊

Requien, 1848

 

Sinonimo di Conus galloprovincialis

 

Catalogue des Coquilles de L’Ile Corse (Corsica): p. 86, no. 614, not figured

 

 

Conus adriaticus

(25)

Nardo, 1847

 

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 39/40, sp. 3, figs. 505 -

506

 

[AZRC N. 547-52] Cipro

Questo esemplare potrebbe essere simile.

Testa conica, cinereo-albida, fascia una transversa et altera supraspiralis anfractus, distinta.

La spira è conica. è di colore grigio biancastro, ha una fascia trasversale ed una sulla spalla (6).

Golfo di Venezia

 

Conus mediterraneus var. alalmus

De Gregorio, 1885

 

 

Barbary, (North Africa)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11, pag 112

 

Di piccola dimensione (17 mm.), con l’ultimo e penultimo giro molto angolati, l’ultimo giro ornato tutto quanto di strie spirali regolari equidistanti (circa 23), gli intervalli delle quali anteriormente, diventano filosi.

Museo di Terrasini

 

 

Conus mediterraneus var. alba

Coen, 1933

Dalmazia, (Yugoslavia)

[AZFC N. 547-19]

 

Conus mediterraneus var. albina

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex colore (3)

 

Conus mediterraneus var. alticonica

 

Pallary, 1904

Golfe de Gabes, Tunisia

 

Isola dei Conigli, Porto Cesareo (11)

Conus mediterraneus  var. alticonica

mm. 25,3 x 12,0

Pliocene – Pietrafitta

[AZFC N. 198-06]

v. ater

 

Conus amazonicus

(25)

Nardo, 1847

 

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 8, figs. 515 - 516

 

[AZFC N. 547-42]   Sardegna

Questo esemplare potrebbe essere simile.

Testa conica, striata, laevis, viridis, albido sparsim maculata, inter maculis ad medium coni transversim fasciata, et supra totam spiralem albido fasciata, et inferius maculis abunde viridescentibus intercepta (6).

La spira è conica, striata, la conchiglia è leggera, verde, cosparsa di macchie bianche, è fasciata a metà dell’ultimo giro ed in corrispondenza della spalla, e presenta macchie di colore verdastro.

Golfo di Venezia

 

 

Conus mediterraneus var. amigus

De Gregorio, 1885

[AZRC N. 547-16]

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Simile al tipo però coi giri della spira ornati da due strie spirali marcate.

 

 

Cucullus annulas

Cucullus annulas

 

Noodt, 1819

 

 

 

Conus mediterraneus var. arenaria

Monterosato, 1917

 

Boll. Soc. zool. ital. 3 (4): p. 25, pl. 1, fig. 23

Un solo da Bu-Kemmàsc ben conservato, ma senza colorazione che, confronta con numerosi esemplari della spiaggia di Lampedusa. Alcuni di questi mostrano delle macchiette grigie e l’interno ceruleo, e non mancano della fascia caratteristica. Appartiene alle spiaggie arenose dove si presenta sotto molteplici forme. 

Località: Tripolitania (3)

Dal latino: arena = sabbia

 

 

 

Conus mediterraneus var. ater

(14)

Philippi, 1836

[AZRC N. 547-56] Porto Cesareo

 

varietà ex colore (3), caratterizzata dal colore scuro e dalla spirale elevata, forse dovute allo sviluppo in acque basse (11). In realtà, sembra che il colorito scuro sia dovuto ad un rivestimento microfitico (14a). Non è escluso che le condizioni ambientali aleatorie favoriscano l’arresto della forma giovanile, che si mantiene anche nella forma adulta (14a).

La conchiglia è meno robusta, affusolata, di colore nero o marrone, nero-violaceo, può presentare striature e macule pallide (14).

Forme analoghe alla ater sono state dragate anche a Taranto(14a).

 

 

  (20) - Messina

 

 

 

 

Conus mediterraneus var. ater major

Settepassi, 1967

 

Conus mediterraneus ater mm. 67 (13)(14)

Esemplare vivo pescato a Napoli.

 

Conus bruguieri

Kiener, 1845

[AZRC N. 262-01] Senegal

E’ molto simile a questo Conus mediterraneus

[50,3 mm.] – Ayia Napa(Cipro)

 

Conus mediterraneus var. caerulescens

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1883

[AZRC N. 547-25]

varietà ex colore (3)

 

Il fondo ha sfumature di colore blu, mentre il colore principale è interamente rosso ferrugineo (v. esemplare 15 tav.XIII della varietà elongata).

 

Conus caffer

Bucquoy, E.J., Ph. Dautzenberg & G.F. Dollfus, 1882

 

Nord Africa

 

Conus cailliaudi

Jay, 1846

 

Conchiglia oblunga turbinata, talvolta fusiforme, marrone, circondata da numerose linee molto sottili; la spira ha forma di torretta, con l’apice molto elevato; il labbro è sottile ed arcuato; L’apertura è marrone con una macchia bianca (8)

Questa specie è stata dedicata al Sig. Caiiliaud di Nantes.

 

La provenienza non è nota, ciononostante è stato anche identificato come Conus mediterraneus var. ater.

mm. 41,3 x 12,7

Zoologisch Museum Amsterdam

Conus carinata

Gmelin, 1791

 

Nord africa

 

Conus mediterraneus var. carinata

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1884

 

varietà ex forma (3) (12)

 

Conus mediterraneus var. castanea

Coen, 1933

 

Adriatico

 

Conus chersoideus

(25)

Nardo, 1847

 

 

Chiereghini Sp.10, f. 519 (21)

[AZRC N. 547-07 - Sicilia]

Testa conica, laevis, albida, lineolis flavis longitudinaliter donata, et ad mediam partem coni varie serpentibus lineis albicantibus fasciata (6).

La spira è conica, la conchiglia è leggera, biancastra, ornata da lineette spirali formate da lineette allineate di color oro, disposte in modo da creare linee longitudinali serpeggianti, fasciata da linee biancastre variamente serpeggianti nella parte centrale dell’ultimo giro.

 

Descrizione originale

 

Isola di Cherso (Croazia).

 

Conus cinctus

 

Bosc, 1801

 

Cône à ceinture bleue, Conus cinctus.

 

Légèrement conique ; spire lisse , variée de points blancs et bruns ; une ceinture d'un bleu pourpré , bordée par une rangée de points noirs , et par deux autres ceintures de même couleur sur un fond gris verdâtre.

Voyez la planche 4o, fig. 2, où il est représenté plus gros que natuie : De la collection de Famin , du Havre , qui a permis à Daudin de le décrire et faire dessiner.

 

 

Conchiglia leggermente conica; la spira è liscia; è ornata con punti bianchi e bruni, una fascia di colore blu porpora, bordata per una zona con punti neri, e due altre fasce dello stesso colore su fondo grigio-verde.

 

Conus cinereus

Delle Chiaje & Poli, 1826

[AZRC N. 547-52 - Cipro]

Cinereus = grigio

 

 

Conus clodianus

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini

 

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 12, fig. 521

 

 

 

 

Testa conica, laevis, lineolis duplicatis transversim donata, atque in ipsarum distantiis omnino albido fasciata, et sparsim parvulis lineolis coloris fulvi maculata (6).

La spira è conica, è leggera, ornata trasversalmente con doppie lineette, …… , è fasciata di colore bianco e maculata con piccole linee sparse di colore giallo.

 Chioggia.

 

Conus cretheus

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini

 

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 5, figs 509 -

510

 

?? [AZRC N. 547-33]

Testa conica, laevis, subruba, maculis minutissimis rubris cospersa, albido transversim bifasciata.

La spira è conica, è leggera e di colore rossastro, è ricoperta di minutissime macchie rosse e presenta due fasce bianche trasversali (6).

Il nome deriva da quello di un re della mitologia greca (4).

Conus mediterraneus var. debilis

Monterosato, 1917

Due piccoli esemplari tenui e mal conservati del l'ondo salmastro o algoide di Bu-Kemmàsc. Simili si rinvengono nei Pantani del Faro a Messina e furono descritti e figurati da Philippi (I, tav. XII, f. 20-21) col nome di ater, a spira elevata e più grandi. 

Boll. Soc. zool. ital. 3 (4): p. 26, pl. 1, fig. 25.  mm. 30 x 14

 

v. varietà ater - Località: Tripolitania (3)

 

Conus desidiosus

Adams A., 1854

 

Discende dal Conus canaliculatus

 

Conus mediterraneus var. elongata

 

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

[AZRC N. 547-70]

varietà ex forma (3) (12)

Boll. Soc. zool. ital. 3 (4): p. 26, pl. 1, fig. 25

Varietà angusta e bislunga

(20)

Lectotype (C, M & W) in IRSN, (23.2 x 10.1 mm)

Conus elpus

 

De Gregorio, 1885

?? [AZRC N. 547-20]

Barra, Palermo

 

Interessante forma del mediterraneus estremamente breve e larga. …… lunghezza totale 32 mm., del solo ultimo giro 26 mm., larghezza 21 mm.

 

Boll.Soc.Mal.Ita. n. 11 1885 pag. 107

-----------------------------------------------------

Conus mediterraneus franciscanus fa. elpus De Gregorio, 1885a, Bull. Soc. malac. Ital. 11: 107

Type material. — De Gregorio mentioned a specimen in his collection, dimensions 32 x 21 mm, which must be considered the holotype. The collection is kept in the Museo di Paleontologia of the University of Palermo (vide Basteria 44: 94, under C. amigus).

Type locality. — "Mediterraneoalla Barra; Vivente pure nella zona della spugne di Barberia, raro" (Mediterranean Sea nearBarra; living in particular in the Barberian sponge zone, rare).

Remarks. — The forma elpus is one of many fossil and recent varieties and formae described by De Gregorio within Conus mediterraneus Hwass. It was described as an interesting form, extremely short and wide. The type specimen may only represent an abnormally wide specimen; thus elpus is considered one of the many junior synonyms of C. mediterraneus, which species is known for its variability.

 

The name “alpus” in Carus (1889: 430) is presumably a typographical error.

 

 

Conus mediterraneus var. emisus

 

Lectotype – Sicilia

 

 

De Gregorio, 1885

 

not figured

 

Lectotype (C, M & W) in ZMB, (32.4 x 17.5 mm).

[AZRC 547-00]

Sicilia

Dal latino: emisus = rinunciò

 

Boll. Soc. malac. ital. 11, pag.112:

 

Differisce solo dal tipo per la spira un po’ più breve, dal ponderosus per avere l’ultimo giro un po’ più turgido e subpupoide, cioè meno regolarmente conico.

 

Conus ponderosus [AZFC 212-00]

Emisus  fig. 722 Conus mediterraneus var. emisus De Gregorio, 1885b, Bull. Soc. malac. Ital. 112

 

Type material. De Gregorio mentioned a specimen in his collection(at present in the Museo di Paleontologia, Palermo); dimensions 52 x 29 mm, length of the spire 14 mm.

In addition he refers to a figure in Philippi (1836: pi. 12 fig. 19). The latter specimen is present in ZMB (no. 10852 c), and herewith designated lectotype of C. emisus ; the measurements are 32.4 x 17.5 mm (fig. 722). This shell also belongs to the type series of Conus mediterraneus marmoratus Philippi.

Type locality. De Gregorio mentioned "Mediterraneo" which is now restricted to Sicily, being the locality of the lectotype.

Remarks. The variety emisus, which according to the ICZN must be treated as a subspecies, is one of the many varieties described by De Gregorio in C. mediterraneus Hwass, from which it was considered to be distinct by a shorter spire. Because a spire length of about one fourth of the total shell length is normal within this species, we may conclude that emisus is ajunior synonym of the nominate form.

Although Philippi figured his specimen with the living animal, the shell must have been dead collected (fig. 722): it has a damaged outer lip and tubeworms attached inside the aperture. However, measurements, shape and pattern agree in details with the figure.

 

We are grateful to Dr. R. Kilias for the loan of type material.

Conus empismus

(fossile)

 

De Gregorio, 1885

 

V. Conus pereirae (fossile)

Barra, Palermo, Sicilia

Boll.Soc.Mal.Ita. n. 11 1885 pag. 105

 

Conus mediterraneus var. endorus

Foto di Andrea Nappo

De Gregorio, 1885

[AZFC 453-01]

Conus pelagicus

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Altra interessante varietà del Conus mediterraneus come la precedente (steppus), dalla quale differisce per l’ultimo giro anteriormente un po’ bislungo e posteriormente meno angolato, e per la spira un po’ più prominente; la colorazione è identica. Più che a ogni altro assomiglia al Conus ottiliae, da cui differisce per la mancanza delle crenulazioni spirali, e per l’apertura un pochino più larga (ciò può però dipendere dall’esser il labbro esterno logoro nell’esemplare austriaco). ..

I primi giri sono spiralmente striati

Conus epaphus

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini Sp.13, f. 522

 

Testa conica, laevis, paulum ventricosa, transversim striata, cinnamomaea, maculis albidis transversim fasciata, atque albida supra nodulos spiralis (6).

La spira è conica, è leggera, leggermente ventricosa, striata trasversalmente, è di color cannella, fasciata trasversalmente da macchie bianche,e bianca al di sopra della spira nodosa.

 

Golfo di Venezia

 

Il nome è quello di un re greco, figlio di Giove (4).

 

Type material. — This variety was originally figured and described as Conus epaphus

in a manuscript by S. Chiereghini in 1802, to which Nardo referred. The shell(s)

discussed in that manuscript are the type material of epaphus. Because Chiereghini's

collection was dispersed, no material is available.

Type locality. — On “Spongia officinalis” (a sponge), in the GulfofVenice.

Remarks. — The variety epaphus has a smooth and somewhat ventricose shell, cinnamon colour with awhite dotted band, and white nodules on the spire. Within the

variable C. mediterraneus this is another colour variant, and thus epaphus is considered a

junior synonym. See also under C. clodianus Nardo (in Basteria 48: 237).

 

Conus epaticus

 

Renier, 1804

 

Renier (in Basteria 47: 84).

Nardo (1847a) mentionedthe name C. epaticus without a description, he considered

it a synonym of C. mediterraneus var. marmorata Philippi, 1836

 

Conus erosus

Renier, 1804

C. mediterraneus franciscanus

Il Conus erosus è identico al franciscanus dello stesso autore num.91, tav.330 fig. 4 [pag.25] (23)

 

 

Conus mediterraneus var. exilis

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

883704

Coneshell 38,8 mm. Ghar el Melh (Tunisia)

p. 7, pl. 14

ATLANTE MALACOLOGICO MOLLUSCHI MARINI VIVENTI NEL MEDITERRANEO
Francesco Settepassi

Il 3° volume dell'ATLANTE MALACOLOGICO è composto da 252 pagine con 90 tavole, in bianco e nero e a colori, con oltre 1000 riproduzioni di conchiglie mediterranee. Comprende i seguenti generi: Astraea, Homalopoma, Lamellaria, Erato, Pseudosimnia, Simnia, Natica, Sinum, Queyula, Columbella, Anachis, Fasciolaria, Fusinus, Cancellaria, Conus, Lepidopleurus, Hanleya, Ischnochiton, Lepidochitona, Callochiton, Chiton, Acanthochitona, con descrizioni e riproduzioni delle maggiori varietà e forme fino ad oggi descritte.

 

Conus mediterraneus var. fasciata

◊◊◊

Requien, 1848

 

Corsica

 

Conus mediterraneus var. flammulata

Pl. XIII fig. 16

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1886

 

varietà ex colore (3)

 

Var. ex colore 4, fïammulata B. D. D. D'un fond gris rosé avec de larges flammules rousses à contours anguleux, la fig. 16 de notre pl. XIII représente cette coloration chez un individu de la var. ex forma carinata.

 

Esempio di colorazione in un esemplare della varietà carinata.

 

Conus mediterraneus var. flavescens

Coen, 1933

 

Saggio di una Sylloge Molluscorum Adriaticorum

 

cited as a synonym of C. pallida Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882 (Adriatico)

flavescens = giallognolo

 

48 mm. Porto Cesareo Coneshell 894342

Lampedusa – Piergiorgio Trillò

Mollusco ROSSO VINO

Conus fortis

 

Renier 1804

 

 

E’ un nome inserito in una « Tavola alfabetica delle Conchiglie Adriatiche « 

 

 

Conus franciscanus

Hwass in Bruguière, 1792

[AZRC N. 547-02]

Alghero

Conus franciscanus Lectotype MHNG 1106/74/1 – Lautoconus guinaicus franciscanus

mm. 55,0 x 30,5 – Località Africa

Conus mediterraneus var. fusca

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1887

[AZRC N. 547-24]

varietà ex colore (3) Le sfumature sono di colore molto più scuro.

Barbary, (North Africa)

 

Esempio di colorazione in un esemplare della varietà elongata: fig.14 Tav. XIII

 

Conus fuscocingulatopsis

De Gregorio, 1885

 

Boll. Soc. malac. ital. 11:

Boll.Soc.Mal.Ita. n. 11 1885 pag. 94

 

v. fuscocingulatus

 

Avendo passato in rivista molteplici forme appartenenti a questo tipo (C. fuscocingulatus), mi sono convinto che allo stesso devesi anche riferire il C. Berghausi Mich-tti; infatti le differenze fra entrambi sono queste: cioè che la spira di quest'ultimo è più irregolare e negli adulti (nel mezzo) un po' rientrante, l'ornamentazione consta di « macchie gialle quadrangolari non contigue » (Mich. p. 343); mentre il fuscocingulatus è ornato di lineole rare, equidistanti.

 

Intanto i miei esemplari partecipano della specie di Bronn per la colorazione, e di quelle di Michelotti per la forma, li ho titolato fuscocingulatopsis.

 

Così parmi unica sia assolutamente la specie, cui per priorità spetta il nome di Bronn, tra le varietà che ad essa riferisco vo' richiamare l'attenzione su quelle viventi (che sono assai importanti perchè rappresentano una ramificazione del C. mediterraneus innestata in mezzo al fuscocingulatus) e sulla var. turricula Brocc, la quale minaccerebbe di far sostituire tal nome a quello di Bronn. Però essendo essa poco nota e non perfettamente definita parmi

preferibile mantenerla a titolo di varietà e non di specie.

 

 

 

Conus fuscus

 

Il Conus fuscu non sarebbe quindi una specie del Mediterraneo: I syntype presso MSUC probabilmente sono esemplari di Conus erosus.

Barros E Cunha, 1933

Conus lugubris (Reeve, 1849)

 

Conus lugubris fuscus

Barros e Cunha, J. G. de. 1933. Catálogo descritivo das conchas exóticas da colecção António Augusto de Carvalho Monteiro. I. Conidae. Memórias e Estudos do Museu Zoológico da Universidade de Coimbra 71: 1-224

 

Mems Estud. Mus. zool. Univ. Coimbra, 1 (71): p.  194, no. 167, not figured.

 

Eight syntypes in MZUC (Museo de Zoología de la Universidad de Concepción), (from 15.5 x 9 mm to 11 x 7 mm).

 

Type locality not mentioned.

--------------------------------------

junior homonym of Conus mediterraneus var. fusca Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

 

 

According to Tucker a synonym of Conus cuneolus crotchii Reeve 1849, although lugubris is in his opinion a synonym of Conus aplustre Reeve 1843

 

Conus galloprovincialis

Conus galloprovincialis Holotype MNHN 30 x 16 mm.

Locard, 1886

 

Il profilo è allungato, la spira è alta e conica. Questa conchiglia è molto comune in Corsica ed è quella indicata da Requien come Conus mediterraneus var. acuta (7).

*

Lectotype (Richard) in MNHN, (30 x 15.6 mm)

 

 

 

Conus galloprovincialis var. lineolata

 

Locard & Caziot, 1900

 

 

(20) - [La specie è indicata come di Locard & Caziot], ma non sono sicuro che sia la var. lineolata

Conus listeri

Renier, 1804

[AZRC N. 547-71]

Ma il Conus listeri è il mediterraneus di Bruguiere , descritto e figurato nell’ Enciclopedia ( num. 91, tav. 33c, fig. 4 )

Conus galloprovincialis var. minor

Locard & Caziot, 1900

cfr. [AZRC N. 547-38]

 

 

(20) - [La specie è indicata come di Locard & Caziot], ma non sono sicuro che sia la var. minor

Conus galloprovincialis var. producta

 

Coen, 1933

Tav. IX, fig. 79

 

 

 

Conus galloprovincialis var. turrita

 

Coen, 1933

Tav. IX, fig. 80

 

Tirreno, Dalmatia, Adriatico

 

Conus mediterraneus f. gaudiosus

Nicolay, 1978

 

Nicolay, K. 1978. A new form of Conus mediterraneus from Greece. Conhiglia 10(106/107):18-19, figs

 

Conus glaucescens

G.B. Sowerby II, 1834

Conus sp. 

mm. 20 – Cipro

Published in Conch. Ill. (Conus): pl. 54, fig. 60

In Index 1841, p. 3, no. 60, Sowerby added "variety mediterraneus

Hwass".

 

Conus glaucus

 

Conus guttatus

Röding, 1798

 

Conus glaucus: Published in Mus. Bolten 2: p. 48, no. 615/108, not figured

Three syntypes whereabouts unknown, cited figure in Martini, 1773, pl. 55, fig. 613, (fig. 45 x 23 mm)

 

Conus guttatus: Published in Mus. Bolten 2: p. 48, no. 621/113, not figured.

Holotype whereabouts unknown, cited figure in Martini, 1773, pl. 55, figs 613 - 614, (fig. 613, 45 x 23 & fig. 614, 44 x 26 mm).

 

La stessa imagine è usata per il Conus olivaceus

Conus grossii

Maravigna, 1853

The Cone Collector n.4

mm. 21 – Faro (Messina)

Conchiglia di colore oscuro o nera, con spira allungata, con otto giri convessi e carenati: l'ultimo è un terzo più lungo di tutti gli altri uniti; esso è trasversalmente striato nella base e leggermente nella parte superiore. Alcuni individui si mostrano con delle piccole fasce nell'ultimo giro meno oscure della conchiglia, ed una sola nei giri superiori. Dedicata al Sig. G. Grosso Cacopardi, letterato di Messina. Per il disegno v. (11).

L'ultimo giro è solo poco più alto delle rimanenti spire (18).

[v. var. ater]

 

Conus guestieri

Lorois, 1860

 

cfr. [AZRC N. 547-55]

Conchiglia striata trasversalmente, soprattutto verso l'estremità anteriore. La spira è allungata e formata da 8 o 9 spire ben evidenziate e striate trasversalmente. L'ultimo giro è di un colore giallo marroncino piuttosto uniforme, ed è attraversato da una fascia bianca formata da macchie di forma elegantemente allungata. Nella parte anteriore si vede un'altra zona formata da macchie bianche. La restante parte dell'ultimo giro è macchiata di bianco e fulvo.

 

Conus hanleyi

Sowerby II, 1857

[AZRC N. 547-34]

 

 

Conus herillus

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini

 

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 11, fig. 520

 

 

Testa conica, laevis, transversim albido fasciata, minute striata, albido rubescente, maculis minimis subfuscis cospersa (6).

La spira è conica, la conchiglia è leggera, ha una fascia trasversale di colore bianco, è minutamente striata, di colore rosso biancastro, è cosparsa di macchie scure.

 

Isola di Cherso

 

Conus humilis

Von Salis Marschlins, 1793

[AZRC N. 547-44]

Testa gibba, tota sulca, falcia alba, anfractibusque albis, basi rotundata cylindro duplo, longiore quam spira: il colore è grigiastro. (Taranto e Napoli)

 

Tefta gibba tota fuſca ' , faſcia alba , anfractibus que albis , Baſi rotundata cylindro duplo , longiore quam Spira . Von Tarent und Neapel .

 

Von dieſem Kegel , der doch eine Lange von 2 Zou erreicht , finde ich in meinen Bus chern nichts . Geſchliffen , wird er ſehr glänzend und etwas grau gewölft . Die mit einem weiß fen Rande verfehene Mündung iſt zuerſt braun dann blau .

 

[AZRC N. 547-40]

 

Conus ignobilis

Olivi, 1792 – Sp.4, f. 507-508

C. mediterraneus

Testa conoidea, laevis, transversim striata, striarum intervallis rubro-lineolatis, tota fusca et ex albido bifasciata.

La spira è conica, è una conchiglia leggera, è striata trasversalmente da linee di colore rosso, il colore è marrone ed ha due fasce di colore bianco (6). (Mare Adriatico: Is. Cherso - Croazia)

 

Per l’immagine v. (15)

 

Conus ignobilis v. rufa

Scacchi, 1836

 

 

 

Conus ignobilis v. versicolor

Scacchi, 1836

 

 

 

Conus mediterraneus var. imelus

De Gregorio, 1885

 

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Interessante varietà del Conus mediterraneus vivente, che rientra e s’innesta nel fuscocingulatus specialmente con la var. angus. Differisce dalla fig. di Hoernes e Auinger (tav. I, f.13) per l’ultimo giro assai più angolato posteriormente. Del resto per la forma è identica; la colorazione e la scultura però sono diverse. Ancor più si assomiglia al C. striatulus BROCCHI, di cui dirò appresso e si può anzi considerare come un facies vivente della stessa forma. Si distingue facilmente per lo sviluppo particolare della spira, che è brevissima ricacciata in dentro, coi primi giri sporgenti in una piccola protuberanza conica submucronulata. Si mantiene sempre di piccole dimensioni, almeno che io sappia. 

(20)

Conus inaequalis

   (9)

Reeve, 1849

 

Si tratta di una conchiglia piuttosto piriforme, liscia, poco rigata alla base; la spira è piuttosto robusta. E’ decorata con linee spirali di colore fulvo molto fini, che lasciano una piccola fascia bianca nel mezzo. La spira è bianca con grandi macchie radiali rossastre. L’apice è roseo.

 

Reeve, 1849. pl. vii. sp. 270

 

Conus mediterraneus var. insolitus

Monterosato

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

 

Atl. Malac. Moll. Marin. 3: p. 8, not figured.

 

Conus intermedius

 

(fossile)

Lamarck, 1810

 

Conè moyen pag. 441

Fossile, rinvenuto nei dintorni di Bologna.

Questo cono, per la sua forma e dimensione, sembra essere a metà strada tra il Conus clavatus e il Conus deperditus. E' conico-ovale, piuttosto spesso, pesante, liscio, rugoso o rigato trasversalmente; alla sua base non rientra. La spira è convessa, appuntita, corta; le spire non sono striate né canalicolate, sono oblique o leggermente appiattite, e si ergono in successione uno sopra l'altro, ma senza formare un angolo acuto. Mm. 64

(23)

 

Conus mediterraneus var. interrupta

Coen, 1933

 

La  var.  interrupta  ha  “linee  decorrenti articolate  che  presentano  regolari interruzioni ben  apparenti,  che  danno  alla superficie  un  particolare aspetto teniato” (3). (Adriatico)

 

Conus istriensis

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini

 

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 9, figs 517 -

518

 

C. mediterraneus

Testa conica, laevis, subtiliter striata, cinerea, late fasciata colore fusco, maculis transversantibus albidis, spiralis superius alba, inferius faveolata at fusco saturo colorata (6).

La spira è conica, la conchiglia è leggera, sottilmente striata, di colore grigio, fasciata di colore scuro, presenta macchie spirali di colore bianco, bianca sopra la spirale, mentre inferiormente è faveolata con macchie di colore scuro. 

Il nome fa riferimento alla penisola dell’Istria (4).

 

Conus jamaicensis

*     (9)

Hwass in Bruguière, 1792

 

Lectotype MHNG 1106/95

mm. 39x23

Natura del Mediterraneo

 

 

Nonostante il nome, questa conchiglia non proviene dalla Jamaica, ma non sembra neppure appartenere alla specie Conus ventricosus!

 

 

Conus jamaicensis

 

Conus jaspis

Von Salis Marschlins, 1793

 

Von Salis

 

Von Salis

 

17. Jaspis . An Mart . T. 2. Tab . 55. Fig . 612 ? Teſta baſi rotundata tota lutea faſcia alba : Anfractibus albis. Von Tarent und Neapel . Da Martini ſagt , er habe aus der ſpaniſchen Sce viele kleine Kegel erhalten , welche zwar gelblicht und mit einer weiſſen Binden umwuns den , aber nur abgcriebene Eremplare feines Co. nus Jaspis waren , fo will id indeſſen obbeſchries bene Schneckc auch dazu rechnen . Uebrigens bes greife ich nicht , wie dieſer und die zwey folgens den Kegel , die doch in mittellandiſchen Meere ſo häufig find , fo viclen Konchyliologen unbekannt bleiben konnten .

 

Di Taranto e Napoli. Siccome il Martini dice di aver ricevuto dal mare di Spagna molte piccole pigne, che erano giallastre e circondate da una fascia bianca, ma erano solo esemplari di fine conus jasper, così voglio includere anche la chiocciola bene sopra descritta. Per inciso, non capisco come questo e i due seguano i coni, che si trovano così frequentemente nei mari mediterranei, perché molti conchiliologi potrebbero rimanere sconosciuti

Testa basi rotundata tota lutea falcia alba: anfractibus albis.

E’ un Conus giallastro con una fascia bianca.

 

Natura del Mediterraneo

 

Conus mediterraneus var. lineolatus

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

[AZRC 547-00]

Napoli

 

Conus mediterraneus var. lutea

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

L'immagine può contenere: cibo

Matilda shells su facebook

varietà ex colore (3)

Barbary, (North Africa)

 

Di colore giallo dorato uniforme, con una zona appena distinta verso metà dell’ultimo giro.

 

Una varietà di colore giallodorato trovata su spugne vicino a Marsiglia.

 

 

 

 

Golfo di Gabes – Tunisia – 21 mm.

 

Conus madurensis

Hwass in Bruguière, 1792

 

Conus , testa conica viridescente, albo et fulvo nebulata , lineis fusco alboque notatis, spira acuminata ; Mus. Hwass. spec. 100.

 

Le croise verd , petit cornet à clavicule blanche techée d' olivâtre , à robe blanche bariolée et nuée d'um très-beau jaune orangé, et traversée par des flammes longitudinales d''un verd foncé;Favanne. conchyl. tom. 2, pag. 467, esp. 44, variet. 1, 2 pl. E, 1 , E, 2

 

Le croisé verd:, par les François

 

Description. Cette coquille , d'une forme plus alongée que la précédense , plus retrécie à son extrémité inférieure , et légèrement arrondie vers le haut , est longue de douze lignes et laree de six. Mais elle devient un peu plus grande , puisque celle dont M. de Favanne a donné la description , avoit seize lignes de longueur sur huit lignes de diamètre. Elle est lisse à sa superficie , excepte vers le bas, ou on apperçoit quelques stries circulaires écartées , qui n'occupent jamais au-delà de son tiers inférieur.

Sa spire est aiguë , très-élevée , et composée de neuf ou dix spirales , dont la moitié supérieure est léi;èrement concave et marquée de deux ou trois stries circulaires peu prononcées , et dont la moitié inférieure est au contraire lisse et trèsrenflée sur son bord.

 

Son ouverture , brune intérieurement , on d'un blanc bleuâtre , a , sur une longueur de huit lignes et demie , une ligne et quart ie largeur au bas ; elle est peu échancrée à son extrêmitù supérieure , et le bord raince et tranchant de sa lèvre , est accompagné sur toute sa lonf,ueur , d'un liseré lauve , ponctué ou veiné de brun.

 

Cette coquille porte extérieurement , sur un fond verdàtre , trois ou qiia're zones inégales , de taches et de nébulosités blanches et fauves , et des lignes circulaires , ponctuées de fauve et de blanc sur toute sa longueur ; quelquefois elle est marquée , suivant M. de Favanne , de lignes transverses inégahs , distribuées en deux zones d'un orangé très-foncé, et alors ces lignes sont croisées par des flammes longitudinales plus ou moins serrées, d'un verd olivâtre vif, rué de bleuâtre en quelques endroits. Sa spire offre , sur un fond olivâtre , des taches brunes ou marron , mêlées de fauve , ou bien elle est tachetée d'olivàtre , de bleuâtie ou d'orangé , sur un fond blanc. Cette coquille , peu com

mune , appartient à l'Océau asiatique.

 

 

Conus mediterraneus var. major

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

[AZRC 547-27]

varietà ex forma (3)

 

 

Conus mediterraneus var. mamillatus

Monterosato

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

 

Sfax, (Tunisia), Tripoli, (Libia)

ATLANTE MALACOLOGICO MOLLUSCHI MARINI VIVENTI NEL MEDITERRANEO
Francesco Settepassi

Il 3° volume dell'ATLANTE MALACOLOGICO è composto da 252 pagine con 90 tavole, in bianco e nero e a colori, con oltre 1000 riproduzioni di conchiglie mediterranee. Comprende i seguenti generi: Astraea, Homalopoma, Lamellaria, Erato, Pseudosimnia, Simnia, Natica, Sinum, Queyula, Columbella, Anachis, Fasciolaria, Fusinus, Cancellaria, Conus, Lepidopleurus, Hanleya, Ischnochiton, Lepidochitona, Callochiton, Chiton, Acanthochitona, con descrizioni e riproduzioni delle maggiori varietà e forme fino ad oggi descritte.

 

Conus mediterraneus var. marmorata

◊◊◊

Requien, 1848

 

Corsica

 

Conus marmoratus

Philippi, 1836

 

Sicilia

 

Lectotype MNHB

53 x 27 mm. Sicilia

(15)

(20)

(15)

(20)

 

 

[L’immagine è la medesima che ho riportato come Conus noeformis e var. major]

 

Conus mastus

Monterosato

Gaglini

[AZRC N. 547-12]

“Monterosato” Gaglini in

Settepassi, 1985 (“1972”)  p. 9, pl. 15

ATLANTE MALACOLOGICO MOLLUSCHI MARINI VIVENTI NEL MEDITERRANEO
Francesco Settepassi

Il 3° volume dell'ATLANTE MALACOLOGICO è composto da 252 pagine con 90 tavole, in bianco e nero e a colori, con oltre 1000 riproduzioni di conchiglie mediterranee. Comprende i seguenti generi: Astraea, Homalopoma, Lamellaria, Erato, Pseudosimnia, Simnia, Natica, Sinum, Queyula, Columbella, Anachis, Fasciolaria, Fusinus, Cancellaria, Conus, Lepidopleurus, Hanleya, Ischnochiton, Lepidochitona, Callochiton, Chiton, Acanthochitona, con descrizioni e riproduzioni delle maggiori varietà e forme fino ad oggi descritte.

 

Conus mediterraneus var. meridionalis

C. m. meridionalis (11)

Forum Natura del Mediterraneo

Giorgianni, 1996

Conus canaliculatus mm. 21,5

[AZFC 245-00]

Conus di altezza 73 mm. Proveniente dall’Africa settentrionale (13)(14).

 

C. m. meridionalis (13)

Conus mediterraneus var. minor

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex forma (3) (12). Il nome deriva dalle piccole dimensioni.

Conus mediterraneus noeformis

Monterosato, 1923

[AZRC 547-27]

Cirenaica, Libia

 

Conus mediterraneus var. oblonga

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex forma (3) (12)

 

La spira è breve e l’ultimo giro è regolarmente conico, non turgido.

(20) 

Conus mediterraneus var. obtusa

◊◊◊◊

Requien, 1848

 

 

Corsica

 

Conus olivaceus

Von Salis Marschlins, 1793

Olivaceus . An Mart . T. 2. Tab . 55. fig . 613 ? tefta lævi elongata , tota olivacea albo maculata & faſciata . Spira acuminata , prima maculis fufcis . cincta , Apertura - violacea , margine faſciaque alba .

 

Dieſer Regel würde der angeführten Figur fehr åhnlich feyn , wenn er auch mit Himmelblauen Wolfen geziert wäre . Von Tarent .

Martini, tab.55-fig.613 - Testa laevi elongata, tota olivacea albo maculata et falciata; spira acuminata, prima maculis fulcis cincta, apertura violacea, margine falciaque alba.

 

La spira è leggermente allungata, il colore di fondo è olivaceo ed è maculata di bianco e celeste, l’apertura è violacea.

 

Taranto

 

 

La stessa imagine è usata per il Conus glaucus

Conus vayssieri var. ossea

Natura del Mediterraneo

Monterosato, 1917

 

El Kantara, Tunisia

 

I Conus provenienti dal Canale di Sicilia (mammellone), (var. ossea ? (Monterosato)) hanno come caratteristica peculiare le spire più piatte e soprattutto la protoconca diversa: i primi 3 giri sono quasi cilindrici e si distaccano completamente dai successivi.

 

Conus pallans

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini

 

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 39/40, sp. 1, figs 501 - 502

 

?? [AZRC N. 547-54]

Testa conica, castaneo fusco colorata, transversim unifasciata, atque vario maculata albido castaneo colore.

La spira è di forma conica, ha un colore castaneo scuro, presenta un’unica fascia trasversale e macchie di colore bianco castano di forma varia  (6).

 

Sin. del Conus mediterraneus franciscanus

 

Conus mediterraneus var. pallida

 

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

[AZRC 547-28]

varietà ex colore (3) (12)

 

Conus pereirae

(fossile)

 

De Gregorio, 1885

C. franciscanus ??

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 103 e 105

FOSSILE

 

Ad Altavilla si rinviene in belli esemplari somiglianti alla fig. 6 in M. Hòrn., però con la spira più sviluppata, e di una dimensione quasi uguale a quella dell'esemplare dei signori R. Hoernes e Auinger (t. 6, f. 5). Somigliano, anzi s'identificano con gli esemplari di Pereira Da Costa (Moli. Port. t. 4, f. 1 Conus clavatus Lamark), che non possono chiamarsi col nome di Lamark, e che corrispondono alle figure di M. Hòrnes (Moll. "Wien t. 2, f. 5 tantum). È impossibile distinguere le due forme, e non posso che considerare la detta figura di Pereira Da Costa, che quale var. Pereirae della specie di Bronn, o per meglio dire varietà del mediterraneus della sezione franciscanus. Riferisco alla stessa varietà Pereirae il C. Mercati (M. Hòrn. partim cioè t. 2, f. 3) essendo minime le differenze.

 

Esaminando i miei esemplari posso inoltre distinguere quattro sottovarietà e un'anomalia:

 

§          afìnus identica al tipo Pereirae con i giri della spira ornati di strie spirali;

§          endippus con l'ultimo giro ornato anteriormente di poche strie (tre o quattro) profonde lontane l'una dall'altra, equidistanti;

§          operus con una piccola doccia all' estremità dell'angolo posteriore dell'apertura.

 

L'anomalia o mostruosità consiste in ciò, che nell'ultima parte dell'ultimo giro la sutura posteriore si avanza di un tratto, restringendo l'anfratto e lasciando una fenditura profonda interposta nell'angolo posteriore. Ciò io credo dipende non da frattura, perchè il margine dell' antico labro è intero, ma da qualche altra causa perturbante lo sviluppo della conchiglia.

 

Loc. Vivente nel Mediterraneo (sotto var. empismus con l'apertura anteriormente un po' più larga facendosi più esile il lato columellare) Barra, Palermo, anche nella zona delle spugne di Barberia; — Postpliocene a Sferracavallo presso Palermo; — Pliocene ad Altavilla; — Postpliocene? in Sardegna.

 

 

 

Hoernes e Auinger (t. 6, f. 5)

Pereira Da Costa

(Moli. Port. t. 4, f. 1

Conus clavatus Lamark)

Conus mediterraneus var. perfectus

Monterosato

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

 

 

 

Conus persistens

Type locality North Africa.

Kobelt, 1906 (20)

 

Iconographie Schalentragenden Europaischen Meeres

Conchylien, 4: p. 6, pl. 100, figs 15 & 16

 

Kobelt, 1906 (20)

[AZRC N. 547-46]

Conus ventricosus (8).jpg - Conus ventricosusGmelin,1791

Croazia – Splitsko-Dalmatinska. Brac Island

NMR 34168 – mm. 35

NATURAL HISTORY MUSEUM ROTTERDAM

 

Conus phegeus

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini Sp.6, f. 511-512

[AZRC N. 547-32]

Testa conica, laevis, striata, sobcrocea, punctis atque maculis rufescentibus sparsa; ex albido bifasciata, obscurisque lineolis, et maculis ad basim spiralis nigricantibus signata (6).

La spira è conica, la conchiglia è leggera, striata, di color zafferano, ricoperta da punti e macchie di colore rossastro, presenta due fasce di colore bianco, lineette scure e macchie di colore nero alla base della spira.

Anche questo nome deriva da quello di un re della mitologia greca (4).

 

Conus pimbrimbus

(Fossile)

Conus suessi

Gregorio, 1885

 

 

Conus postdiluvianus

 

Risso, 1826

 

Risso, A. (1826). Histoire naturelle des principales productions de l'Europe méridionale et particulièrement de celles des environs de Nice et des Alpes Maritimes. Tome quatrième. Levrault, Paris, vii + 439 pp., pls 1-12., available online at

 

C. Testa opaca , subpellucida ; anfractubus septemi striolis transversis sculptis ; basilari super suturam ad dextram sulculato; apertura ad dextram septemplicata; epidermide eburnea, croceis longitudinalibus digestis ornata.

Coq. opaque , subtranslucide , d’un blanc d’ivoire , ornee  çà et là de taches longitudinales jaunes; à sept tours de spire sculptes de petites stries transverses; le premier tour muni sur la suture

à droite de petits sillons; l'ouverture est garnie à droite de sept plis. Long. 0,020, Séj. Se trouve subfossile.

 

Opaque, subtranslucent, ivory white, adorned here and there with longitudinal yellow spots; with  seven whorls carved with small transverse streaks; the first whorl provided on the suture on the right small furrows; the opening is trimmed on the right with seven pleats. Long. 0.020, Sej. Lies subfossil.

 

 

Conus mediterraneus var. pretunculus

Monterosato, 1917

[AZRC 547-29]

[AZRC 547-26]

Località: Sidi Abdul Gelil, Tripoli Tripolitania (3)

Le linee alla base sono incise

 

È una forma consimile vivente negli scogli. Due esemplari di Tripoli e di Sidi Abdul Gelil (Zanzur). Sempre piccolo e di scogli littorali.

 

Conus mediterraneus var. rubens

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex colore (3) (12)

 

La colorazione è rosso vermiglio uniforme, con una riga bianca a metà dell’ultimo giro.

Erroneamente, della descrizione della fig. il nome è riportato come rubescens.

 

Conus mediterraneus var. rufatra

De Gregorio, 1885

 

 

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 103 e 105

 

E’ di un colore sordo, con un fondo di colore giallo rossastro, che tende a farsi scuro seppia.

 

 

Conus rusticus

(Conus taupin)

Delle Chiaje & Poli, 1826

Testacea utriusque Siciliae eorumque historia et anatome

 

 

Conus mediterraneus var. scalare

  (9)

mm. 6

J. Conch. Paris, 58: p. 209, pl. 10, fig. 9

Dautzenberg, 1911
Nord Africa

[AZRC N. 547-17] Croazia

 

 

Conus mediterraneus scalaris

Pallary, 1911

 

Golfo di Gabes

 

Conus siculus

Delle Chiaje, 1828

Tav.49,1-3

 

Sicilia

 

Gibberula miliaria.

 

Conus mediterraneus var. spirata

◊◊◊◊

Monterosato, 1917

 

Giornale di Scienze Naturali ed Economiche 13: 61-115

 

Conus mediterraneus var. steppus

De Gregorio, 1885

 

Barbary, (North Africa)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11:

 

Varietà transitoria tra la var. imelus e la var. endorus. Ha la spira più prominente della imelus, l’ultimo giro meno angolato di essa, ma più angolato che nella endorus. Avverto che i giri di questa sembrano molto angolati e crenulati, mentre ciò non è che un effetto di luce prodotto dalle macchie bianche.

 

Conus stercutius

Nardo, 1847

 

Chiereghini Sp.7, f. 513-514

C. mediterraneus marmoratus Philippi, 1836

Il nome è quello del dio romano della fertilizzazione (4).

Conus striatus

Gaglini in Settepassi,

1985

Palermo   p. 10, pls 5 & 15

ATLANTE MALACOLOGICO MOLLUSCHI MARINI VIVENTI NEL MEDITERRANEO
Francesco Settepassi

Il 3° volume dell'ATLANTE MALACOLOGICO è composto da 252 pagine con 90 tavole, in bianco e nero e a colori, con oltre 1000 riproduzioni di conchiglie mediterranee. Comprende i seguenti generi: Astraea, Homalopoma, Lamellaria, Erato, Pseudosimnia, Simnia, Natica, Sinum, Queyula, Columbella, Anachis, Fasciolaria, Fusinus, Cancellaria, Conus, Lepidopleurus, Hanleya, Ischnochiton, Lepidochitona, Callochiton, Chiton, Acanthochitona, con descrizioni e riproduzioni delle maggiori varietà e forme fino ad oggi descritte.

 

I trattini scuri sono allineati con più precisione rispetto a quanto avviene normalmente nel Conus mediterraneus

[AZRC N. 547-16]

[AZRC N. 547-17]

Conus mediterraneus var. subconcolor

◊◊◊◊

Requien, 1848

 

Corsica

 

Conus submediterraneus

Locard, 1886

[AZRC N. 547-25]

[AZRC N. 547-25]

La sagoma è conico-allungata; L’ultimo giro à debolmente convesso. E’ una specie intermedia tra il C. mediterraneus ed il C. galloprovincialis. Il colore arancione delle fotografie a sinistra ricorda il colore rosso ferrugineo del Conus caeruleus.

St. Tropez

 

Anche nell’esemplare 547-25 sono presenti solchi sulle rampe suturali: la colorazione è molto simile.

 

Conus subventricosus

 

Seguenza, 1880

 

37.  C. subventricosus n. sp.

 

Questa specie è assai vicina al C. ventricosus del plioceno, e si distingue per l'estremità della spira acuminata e più prominente, pegli avvolgimenti scanalati e con forti strie impresse, per le suture più profondate, per la superficie ornata da grosse e rare linee spirali che sono più manifeste e più avvicinate alla parte anteriore. La forma generale della conchiglia poi è più allungata e perciò un po’ meno ventricosa.

 

Lunghezza 40.mm Diametro 22.2 mm. S. Bo. Ra.

 

 

Conus mediterraneus var. subviridis

De Gregorio, 1885

 

Barbary, (North Africa)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11:

Boll.Soc.Mal.Ita. n. 11 1885 pag. 107

 

Di colore verdastro chiaro.

 

Conus tamsianus

Dunker, 1853 (19)

cfr. [AZRC N. 547-50] Croazia

Is. Annabon (Guinea Equatoriale)

 

Sinonimo del Conus aemulus, non C. mediterraneus, il conus tamsianus è una specie tra il Conus mediterraneus e il Conus guinaicus (19).

E’ una conchiglia leggermente turbinata, striata verso la base, presenta macchie bianche e fiamme irregolari di colore marrone e linee trasversali nelle quali si alternano tratti bianchi e marroni. La spira è leggermente allungata

 

      Index Molluscorum, Quae in Itinere ad Guineam Inferiorem Collegit Georgius Tams Med. Dr. Accedunt novarum specierum diagnoses, Cirripedia nonnulla et X. tabulae iconum Cassellis Cattorum, T. Fischer

 

Sul n. 13 di The Cone Collector, è riportata come etimologia del nome un villaggio dell’India orientale “Tamsi is the name of a village in East India”, in realtà la specie sembra essere dedicata al Dr. Georgius Tams, che la trovò durante un suo viaggio in Guinea.

Alcune caratteristiche di questo Conus [AZRC 547-50], tra cui la colorazione delle righe alla base e la presenza di linee trasversali formate da puntini di colore marrone, lo avvicinano, secondo il mio parere, al Conus aemulus (v. anche TCC n. 14). L'aspetto generale della colorazione ricorda maggiormente quella del Conus guinaicus (v. anche TCC N. 16).

 

(26)

Conus tamsianus

 

 

 

 

 

Conus adansonii = C. guinaicus

Conus grayi (Pl. 46 n. 258) = C. guinaicus

Conus tarantensis

(fossile)

Museo regionale di Terrasini

Holotipo 30760

Gregorio, 1885

 

Probabilmente le misure sono in millimetri, non in centimetri.

 

Conus thuscus

(25)

Nardo, 1847

 

Chiereghini Sp.2, f. 503-504

 

Testa conica, cinereo oscura, transversim unifasciata subalbido colore, sparsimque fusco maculata.

La spira è conica, di colore grigio scuro, ha una fascia trasversale bianca e macchie scure sparse (6).

 

Conus mediterraneus var. trunculus

Illustrazione (17)

Monterosato, 1917

 

È una forma abbastanza tozza costante in vari punti del Mediterraneo, così distinta che se fosse fossile, cioè mancante della colorazione, ch’è una buona guida 
per riconoscerlo, si direbbe specifica. Poco ben conservati 
esemplari in Tripolitania. 

(3)

Journal del conchyliologie,47: 397-401. Il Conus trunculus è corto, pesante, spesso e possiede un altro sistema di colorazione  rispetto al Conus galloprovincialis (Cipro).

 

La presenza di queste due forme distinte (questa e la C. galloprovinciale) nella stessa località di Kerinia, ci fa credere che la loro diversità non sia dovuta a una variabilità della specie. C. trunculus è molto corto, pesante, spesso e ha un altro sistema di colorazione. Sono sicuro che non esiteremmo a considerare queste due forme come specificamente distinte, se fossero in uno stato fossile.

Illustrazione (17)

 

Conus tutus

Monterosato, 1917

Un esemplare del quaternario di Bu Aìsa (Sormàn). Non è il C. Vayssierei, Pallary, vivente o estinto da poco.

Il C. tutus appartiene al gruppo del ventricosus, Bronn, ch’è una forma più antica del pliocene e che non esiste allo stato vivente. Alt. mill. 25, larghezza 18.

 

Del gruppo del Conus ventricosus, si distingue per la sua forma più ovale. (Tripolitania)

Conus tutus

Tirreniano – Calabria

 

 

Conus vicinus

 

De Gregorio, 1820

 

v. sotto

 

 

 


 

Varietà:

 

Nome

Immagine di riferimento

Autore

 

Riferimenti e note

Conus mediterraneus f. gaudiosus

Nicolay, 1978

 

 

Conus mediterraneus var. acuminata

Coen, 1933

 

 

Memorie R. Comit. talassogr. ital. (192): p. 70, not

figured.

Adriatico

Conus mediterraneus var. acuta

=

Conus galloprovincialis

◊◊◊◊

Requien, 1848

 

Sinonimo di Conus galloprovincialis

 

Catalogue des Coquilles de L’Ile Corse (Corsica): p. 86, no. 614, not figured

 

Conus mediterraneus var. alalmus

Museo regionale di Terrasini

Holotipo 30233

De Gregorio, 1885

 

 

Barbary, (North Africa)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11, pag 112

 

Di piccola dimensione (17 mm.), con l’ultimo e penultimo giro molto angolati, l’ultimo giro ornato tutto quanto di strie spirali regolari equidistanti (circa 23), gli intervalli delle quali anteriormente, diventano filosi.

 

Conus mediterraneus var. alba

Coen, 1933

Dalmatia, (Yugoslavia)

[AZFC N. 547-19]

 

Conus mediterraneus var. albina

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex colore (3)

Conus mediterraneus var. alticonica

 

Pallary, 1904

Golfe de Gabes, Tunisia

 

Isola dei Conigli, Porto Cesareo (11)

Conus mediterraneus  var. alticonica

mm. 25,3 x 12,0

Pliocene – Pietrafitta

[AZFC N. 198-06]

v. ater

Conus mediterraneus var. amigus

De Gregorio, 1885

[AZRC N. 547-16]

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Simile al tipo però coi giri della spira ornati da due strie spirali marcate.

 

Conus mediterraneus var. arenaria

Monterosato, 1917

 

Boll. Soc. zool. ital. 3 (4): p. 25, pl. 1, fig. 23

Un solo da Bu-Kemmàsc ben conservato, ma senza colorazione che, confronta con numerosi esemplari della spiaggia di Lampedusa. Alcuni di questi mostrano delle macchiette grigie e l’interno ceruleo, e non mancano della fascia caratteristica. Appartiene alle spiaggie arenose dove si presenta sotto molteplici forme. 

Località: Tripolitania (3)

Dal latino: arena = sabbia

 

Conus vayssieri

v. Conus vayssieri Conchology ???

Conus mediterraneus var. ater

(14)

Philippi, 1836

 

varietà ex colore (3), caratterizzata dal colore scuro e dalla spirale elevata, forse dovute allo sviluppo in acque basse (11). In realtà, sembra che il colorito scuro sia dovuto ad un rivestimento microfitico (14a). Non è escluso che le condizioni ambientali aleatorie favoriscano l’arresto della forma giovanile, che si mantiene anche nella forma adulta (14a).

La conchiglia è meno robusta, affusolata, di colore nero o marrone, nero-violaceo, può presentare striature e macule pallide (14).

Forme analoghe alla ater sono state dragate anche a Taranto(14a).

  (20) - Messina

 

 

 

Conus mediterraneus var. ater major

Settepassi, 1967

 

Conus mediterraneus ater mm. 67 (13)(14)

Esemplare vivo pescato a Napoli.

Conus mediterraneus var. caerulescens

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1883

[AZRC N. 547-25]

varietà ex colore (3)

 

Il fondo ha sfumature di colore blu, mentre il colore principale è interamente rosso ferrugineo (v. esemplare 15 tav.XIII della varietà elongata).

Conus mediterraneus var. carinata

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1884

 

varietà ex forma (3) (12)

Conus mediterraneus var. castanea

Coen, 1933

 

 

Conus mediterraneus var. debilis

Monterosato, 1917

 

Boll. Soc. zool. ital. 3 (4): p. 26, pl. 1, fig. 25.  mm. 30 x 14

v. varietà ater - Località: Tripolitania (3)

 

Due piccoli esemplari tenui e mal conservati del l'ondo salmastro o algoide di Bu-Kemmàsc. Simili si rinvengono nei Pantani del Faro a Messina e furono descritti e figurati da Philippi (I, tav. XII, f. 20-21) col nome di ater, a spira elevata e più grandi. 

 

Conus mediterraneus var. elongata

 

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

Boll. Soc. zool. ital. 3 (4): p. 26, pl. 1, fig. 25

varietà ex forma (3) (12)

 

Varietà angusta e bislunga

(20)

Lectotype (C, M & W) in IRSN, (23.2 x 10.1 mm)

Conus mediterraneus var. emisus

 

Lectotype – Sicilia

 

 

De Gregorio, 1885

 

not figured

 

Lectotype (C, M & W) in ZMB, (32.4 x 17.5 mm).

[AZRC 547-00]

Sicilia

Dal latino: emisus = rinunciò

 

Boll. Soc. malac. ital. 11, pag.112:

 

Differisce solo dal tipo per la spira un po’ più breve, dal ponderosus per avere l’ultimo giro un po’ più turgido e subpupoide, cioè meno regolarmente conico.

 

Conus ponderosus [AZFC 212-00]

Conus mediterraneus var. endorus

Foto di Andrea Nappo

De Gregorio, 1885

[AZFC 453-01]

Conus ottiliae

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Altra interessante varietà del Conus mediterraneus come la precedente (steppus), dalla quale differisce per l’ultimo giro anteriormente un po’ bislungo e posteriormente meno angolato, e per la spira un po’ più prominente; la colorazione è identica. Più che a ogni altro assomiglia al Conus ottiliae, da cui differisce per la mancanza delle crenulazioni spirali, e per l’apertura un pochino più larga (ciò può però dipendere dall’esser il labbro esterno logoro nell’esemplare austriaco). ..

I primi giri sono spiralmente striati

Conus mediterraneus var. exilis

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

883704

Coneshell 38,8 mm. Ghar el Melh (Tunisia)

p. 7, pl. 14

ATLANTE MALACOLOGICO MOLLUSCHI MARINI VIVENTI NEL MEDITERRANEO
Francesco Settepassi

Il 3° volume dell'ATLANTE MALACOLOGICO è composto da 252 pagine con 90 tavole, in bianco e nero e a colori, con oltre 1000 riproduzioni di conchiglie mediterranee. Comprende i seguenti generi: Astraea, Homalopoma, Lamellaria, Erato, Pseudosimnia, Simnia, Natica, Sinum, Queyula, Columbella, Anachis, Fasciolaria, Fusinus, Cancellaria, Conus, Lepidopleurus, Hanleya, Ischnochiton, Lepidochitona, Callochiton, Chiton, Acanthochitona, con descrizioni e riproduzioni delle maggiori varietà e forme fino ad oggi descritte.

Conus mediterraneus var. fasciata

◊◊◊

Requien, 1848

 

Corsica

Conus mediterraneus var. flammulata

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1886

 

varietà ex colore (3)

 

Esempio di colorazione in un esemplare della varietà carinata.

Conus mediterraneus var. flavescens

Coen, 1933

 

cited as a synonym of C. pallida Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

flavescens = giallognolo

 

48 mm. Porto Cesareo Coneshell 894342

Conus mediterraneus var. fusca

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1887

[AZRC N. 547-24]

varietà ex colore (3) Le sfumature sono di colore molto più scuro.

Barbary, (North Africa)

 

Esempio di colorazione in un esemplare della varietà elongata: fig.14 Tav. XIII

Conus mediterraneus var. imelus

De Gregorio, 1885

 

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Interessante varietà del Conus mediterraneus vivente, che rientra e s’innesta nel fuscocingulatus specialmente con la var. angus. Differisce dalla fig. di Hoernes e Auinger (tav. I, f.13) per l’ultimo giro assai più angolato posteriormente. Del resto per la forma è identica; la colorazione e la scultura però sono diverse. Ancor più si assomiglia al C. striatulus BROCCHI, di cui dirò appresso e si può anzi considerare come un facies vivente della stessa forma. Si distingue facilmente per lo sviluppo particolare della spira, che è brevissima ricacciata in dentro, coi primi giri sporgenti in una piccola protuberanza conica submucronulata. Si mantiene sempre di piccole dimensioni, almeno che io sappia. 

(20)

Conus mediterraneus var. insolitus

Monterosato

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

 

Atl. Malac. Moll. Marin. 3: p. 8, not figured.

Conus mediterraneus var. interrupta

Coen, 1933

 

La  var.  interrupta  ha  “linee  decorrenti articolate  che  presentano  regolari interruzioni ben  apparenti,  che  danno  alla superficie  un  particolare aspetto teniato” (3).

Conus mediterraneus var. lineolatus

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

[AZRC 547-00]

Napoli

Conus mediterraneus var. lutea

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

[AZRC 547-11] – Sardegna

varietà ex colore (3)

Barbary, (North Africa)

 

Di colore giallo dorato uniforme, con una zona appena distinta verso metà dell’ultimo giro.

 

 

 

Golfo di Gabes – Tunisia – 21 mm.

Conus mediterraneus var. major

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

[AZRC 547-27]

varietà ex forma (3)

 

[L’immagine di sinistra è la medesima che ho riportato come Conus marmoratus e noeformis]

Conus mediterraneus var. mamillatus

Monterosato

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

 

Sfax, (Tunisia), Tripoli, (Libia)

ATLANTE MALACOLOGICO MOLLUSCHI MARINI VIVENTI NEL MEDITERRANEO
Francesco Settepassi

Il 3° volume dell'ATLANTE MALACOLOGICO è composto da 252 pagine con 90 tavole, in bianco e nero e a colori, con oltre 1000 riproduzioni di conchiglie mediterranee. Comprende i seguenti generi: Astraea, Homalopoma, Lamellaria, Erato, Pseudosimnia, Simnia, Natica, Sinum, Queyula, Columbella, Anachis, Fasciolaria, Fusinus, Cancellaria, Conus, Lepidopleurus, Hanleya, Ischnochiton, Lepidochitona, Callochiton, Chiton, Acanthochitona, con descrizioni e riproduzioni delle maggiori varietà e forme fino ad oggi descritte.

Conus mediterraneus var. marmorata

◊◊◊

Requien, 1848

 

Corsica

Conus mediterraneus var. meridionalis

C. m. meridionalis (11)

Forum Natura del Mediterraneo

Giorgianni, 1996

Conus canaliculatus mm. 21,5

[AZFC 245-00]

Conus di altezza 73 mm. Proveniente dall’Africa settentrionale (13)(14).

 

C. m. meridionalis (13)

Conus mediterraneus var. minor

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex forma (3) (12). Il nome deriva dalle piccole dimensioni.

Conus mediterraneus noeformis

Monterosato, 1923

[AZRC 547-27]

Cirenaica, Libia

 

[L’immagine è la medesima che ho riportato come Conus marmoratus e var. major]

 

 

 

Conus mediterraneus var. oblonga

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex forma (3) (12)

 

La spira è breve e l’ultimo giro è regolarmente conico, non turgido.

 

 

(20)

Conus mediterraneus var. obtusa

◊◊◊◊

Requien, 1848

 

 

Corsica

 

Conus mediterraneus var. ossea

Natura del Mediterraneo

Monterosato, 1917

 

El Kantara, Tunisia

 

I Conus provenienti dal Canale di Sicilia (mammellone), (var. ossea ? (Monterosato)) hanno come caratteristica peculiare le spire più piatte e soprattutto la protoconca diversa: i primi 3 giri sono quasi cilindrici e si distaccano completamente dai successivi.

Conus mediterraneus var. pallida

 

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

[AZRC 547-28]

varietà ex colore (3) (12)

Conus mediterraneus var. perfectus

Monterosato

Gaglini in Settepassi, 1985 (9)

 

 

Conus mediterraneus var. pretunculus

Monterosato, 1917

[AZRC 547-29]

[AZRC 547-26]

Località: Sidi Abdul Gelil, Tripoli Tripolitania (3)

Le linee alla base sono incise

 

È una forma consimile vivente negli scogli. Due esemplari di Tripoli e di Sidi Abdul Gelil (Zanzur). Sempre piccolo e di scogli littorali.

 

 

Conus mediterraneus var. rubens

Bucquoy, Dautzenberg & Dollfus, 1882

 

varietà ex colore (3) (12)

 

La colorazione è rosso vermiglio uniforme, con una riga bianca a metà dell’ultimo giro.

Erroneamente, della descrizione della fig. il nome è riportato come rubescens.

Conus mediterraneus var. rufatra

Museo regionale di Terrasini

Lectotipo 30761/1

De Gregorio, 1885

 

 

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 103 e 105

 

E’ di un colore sordo, con un fondo di colore giallo rossastro, che tende a farsi scuro seppia.

 

Conus mediterraneus var. scalare

  (9)

mm. 6

J. Conch. Paris, 58: p. 209, pl. 10, fig. 9

Dautzenberg, 1911

Nord Africa

[AZRC N. 547-17] Croazia

 

Conus mediterraneus var. spirata

◊◊◊◊

Monterosato, 1917

 

Giornale di Scienze Naturali ed Economiche 13: 61-115

 

Conus mediterraneus var. steppus

De Gregorio, 1885

 

Barbary, (North Africa)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11:

 

Varietà transitoria tra la var. imelus e la var. endorus. Ha la spira più prominente della imelus, l’ultimo giro meno angolato di essa, ma più angolato che nella endorus. Avverto che i giri di questa sembrano molto angolati e credutali, mentre ciò non è che un effetto di luce prodotto dalle macchie bianche.

 

Conus mediterraneus var. subconcolor

◊◊◊◊

Requien, 1848

 

Corsica

Conus mediterraneus var. subviridis

De Gregorio, 1885

[AZRC 547-27] Pantelleria

Barbary, (North Africa)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11:

Boll.Soc.Mal.Ita. n. 11 1885 pag. 107

 

Di colore verdastro chiaro.

Conus mediterraneus var. trunculus

Illustrazione (17)

Monterosato, 1917

 

È una forma abbastanza tozza costante in vari punti del Mediterraneo, così distinta che se fosse fossile, cioè mancante della colorazione, ch’è una buona guida 
per riconoscerlo, si direbbe specifica. Poco ben conservati 
esemplari in Tripolitania. 

(3)

Journal del conchyliologie,47: 397-401. Il Conus trunculus è corto, pesante, spesso e possiede un altro sistema di colorazione  rispetto al Conus galloprovincialis (Cipro).

 

Illustrazione (17)

 

 

 

 

 

 

 

 

Conus curtus

 

 

 

 

Conus curtus

Linari – Pliocene Medio

 

 

Conus ventricosus

[E’ più stretto]

 

 

Conus curtus (Erunal-Erentoz, 1958) - Samandag Ilçesi - Mutayran Köy – Turchia

 

 

 

 


 

 

De Gregorio

 

 

 

 

 

Conus mediterraneus var. imelus

(De Gregorio, 1885)

(20)

Hoernes & Auinger Tav.I fig.13

 

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Interessante varietà del Conus mediterraneus vivente, che rientra e s’innesta nel fuscocingulatus specialmente con la var. angus. Differisce dalla fig. di Hoernes e Auinger (tav. I, f.13) per l’ultimo giro assai più angolato posteriormente. Del resto per la forma è identica; la colorazione e la scultura però sono diverse. Ancor più si assomiglia al C. striatulus BROCCHI, di cui dirò appresso e si può anzi considerare come un facies vivente della stessa forma. Si distingue facilmente per lo sviluppo particolare della spira, che è brevissima ricacciata in dentro, coi primi giri sporgenti in una piccola protuberanza conica submucronulata. Si mantiene sempre di piccole dimensioni, almeno che io sappia. 

Conus mediterraneus var. steppus

(De Gregorio, 1885)

 

 

 

Barbary, (North Africa)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11:

 

Varietà transitoria tra la var. imelus e la var. endorus. Ha la spira più prominente della imelus, l’ultimo giro meno angolato di essa, ma più angolato che nella endorus. Avverto che i giri di questa sembrano molto angolati e credutali, mentre ciò non è che un effetto di luce prodotto dalle macchie bianche.

Conus mediterraneus var. endorus

(De Gregorio, 1885)

 

Boll. Soc. malac. ital. 11: p. 95, not figured

 

Altra interessante varietà del Conus mediterraneus come la precedente (steppus), dalla quale differisce per l’ultimo giro anteriormente un po’ bislungo e posteriormente meno angolato, e per la spira un po’ più prominente; la colorazione è identica. Più che a ogni altro assomiglia al Conus ottiliae, da cui differisce per la mancanza delle crenulazioni spirali, e per l’apertura un pochino più larga (ciò può però dipendere dall’esser il labbro esterno logoro nell’esemplare austriaco). ..

I primi giri sono spiralmente striati

Conus ottiliae

Conus ottiliae

 

 

Conus vicinus

(De Gregorio, 1820)

 

 

 

Molto simile al Conus ventricosus, ma con la spira più alta e nel complesso più affusolato.

 

 

 

Nardo, 1847

 

In questi disegni, la fascia bianca disegnata a metà dell’ultimo giro è rappresentata con un’inclinazione eccessiva; anche la base sembra disegnata con un’inclinazione innaturale. (25)

 

Conus adriaticus

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 39/40, sp. 3, figs 505 - 506

Conus amazonicus

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 8, figs. 515 - 516

Conus chersoideus

Sp.10, f. 519 (21)

Conus clodianus

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 12, fig. 521

Conus cretheus

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 5, figs 509 - 510

Conus epaphus

Sp.13, f. 522

Conus herillus

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 11, fig. 520

Conus istriensis

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 9, figs 517 - 518

 

Conus pallans

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 39/40, sp. 1, figs 501 - 502

Conus phegeus

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 41/42, sp. 6, figs 511 - 512.

Conus thuscus

Sinon. Moderna, pt. 2: p. 39/40, sp. 2, figs 503 - 504

 

 

 

 


 

Conus mediterraneus var. carinata mm. 20,4

Djerba (Tunisia) - 2005

[Conchology 303544]

 

 

 


Conus (Chelyconus) mediterraneus var. franciscanus (Hwass in Bruguiere, 1792)

Conus (Lautoconus) guinaicus var. franciscanus

 

 

La varietà è caratterizzata dalla presenza al sommo dei giri di una fascia chiara. Per quanto riguarda la varietà attuale,più panciuta di quella fossile, nel 1937 Coen indicava Conus mediterraneus (Hwass in Bruguiere, 1792) = Conus ignobilis (Olivi, 1792) var. franciscanus (Lamarck).

 

 

 

Conus franciscanus

Lectotype MHNG 1106/74/1

mm. 55,0 x 30,5

 

Conus franciscanus

(Natura del mediterraneo)

Conus franciscanus

(Natura del mediterraneo)

 

 

Confronto con specie fossili simili:

 

 

Conus mediterraneus  var. franciscanus mm. 30,6 x 17,5

 Pliocene – Pietrafitta

[AZFC N. 247-17]

Conus mediterraneus  var. franciscanus mm. 22,5 x 12,6

luglio 1975 – Alghero (Sardegna) piaggiato

[AZRC N. 547-02]

 

 


 

Conus felitae (Rolan, 1990)

Conus (Africonus) felitae (Rolán, 1990) Live Taken w/op.; 13.4 mm

Cape Verde Islands, Sal, Baia da Murdeira ; Scuba Diving at 3-5m. ; November 2012

 

Conus infinitus ()

Risultati immagini per conus infinitus

Conus infinitus

Cape Verde

 

 

 

Conus tacomae (Boyer & Pelorce, 2009)

Nel 2009 è stato descritto il Conus tacomae (Boyer & Pelorce), proveniente dal Senegal, assai simile al Conus mediterraneus (5).

 



Sistematica

 

Dominio

EUCARYOTA

Whittaker & Margulis,1978

 

 

Regno

Animalia

Linnaeus, 1758

 

 

Sottoregno

Bilateralia

(Hatschek, 1888) Cavalier-Smith, 1983

 

 

Ramo

Protostomia

Grobben, 1908

 

 

Infraregno

Lophotrochozoa

 

 

 

Superphilum

Eutrochozoa

 

 

 

Philum

Mollusca

(Linnaeus, 1758) Cuvier, 1795

 

 

 

 

 

 

 

Classe

GASTROPODA   

Cuvier, 1797

 

 

Sottoclasse

ORTHOGASTROPODA 

Ponder & Lindberg, 1997

 

 

 

 

 

 

 

Superordine

CAENOGASTROPODA 

Cox, 1970

 

 

 

Sinonimo

 

 

 

 

MESOGASTROPODA

Thiele, 1925  

 

 

 

 

 

 

 

Ordine

SORBEOCONCHA

Ponder & Lindberg, 1997

 

 

Sottordine

HYPSOGASTROPODA

Ponder & Lindberg, 1997

 

 

Infraordine

NEOGASTROPODA

Thiele, 1929

 

 

 

Sinonimo

 

 

 

 

STENOGLOSSA  

 

 

 

 

 

 

 

 

Superfamiglia

CONOIDEA 

Rafinesque, 1815

 

 

Famiglia

CONIDAE

Linnaeus, 1758

 

 

Genere

Conus

Linnaeus, 1758

 

 

Sottogenere

Chelyconus

Mörch, 1852

 

 

 



Bibliografia Consultata