Conus multilineatus (Pecchioli, 1864)

 

 

V. testa turbinata; spira conica , mediocri; anfractitius supremis ìnferne rotundato-angulosis , ceteris planulatìs, omnibusque plus minusve transversim striatis; ultimo supra subexcavato, ad periferiam anguloso: tota testa eleganter maculata et lineata; maculis lineisque rufeseentibus (4).

 

 

Conchiglia di 45 mm. di lunghezza, con una spira conica, mediocre, non misurando che 6 mm di altezza, la quale si compone di dieci anfratti, separali da sutura profonda, gli otto superiori dei quali mostrano alla base un angolo rotondato, che più si fa prominente a misura che si risale verso l'apice. Gli altri due anfratti della spira sono pianeggianti. Tutti poi son guarniti di strie circolari rilevate, più o meno apparenti (delle quali se ne contano 4 ben distinte sugli 8 anfratti superiori della spira); e sono inoltre longitudinalmente segnati d'irregolari e fugaci strie arcuate, indizi degli antichi intagli del labbro. L'ultimo anfratto è superiormente alquanto scavato, e ottusamente angoloso alla periferia. Al disotto di quest'angolo si rigonfia alquanto (essendo quivi il suo diametro di 16 mm mentre se ne contano 14 m scarsi sull'angolo stesso), scende poi regolarmente fino alla base. Esso ultimo anfratto è tutto liscio, senonchè offre qua e là indizi dei labbri precedenti; ed è segnato inferiormente da 4 solchi prominenti, negl'interstizi dei quali due ne scorrono meno rilevati (4).

L'apertura è mediocre, alquanto allargata inferiormente. Il labbro è assottigliato, incurvo, e largamente, ma non profondamente, intagliato, come lo dimostrano le strie degli antichi accrescimenti. Il lato columellare di questa apertura scende verso la base con una inclinazione maggiore di quella del lato esteriore della conchiglia, finché, giunto a circa 4/5 dell'apertura, la columella si rialza alquanto a destra, rivolgendosi quindi nuovamente dalla parte opposta, per finire con una base rugosa, ricurva indietro e slabbrala. Lungo il detto rialzamento della columella, essa è rivestita di una callosità a guisa di sottile costoletta che s'interna, risalendo a spirale lungo la columella medesima. L'interno della apertura conserva il primitivo smalto, di un colore dolcemente lionato (4).

Questa conchiglia ha conservala la sua colorazione ben distinta. Tutta la spira è segnata da larghe macchie rossastre longitudinali, divise l'una dall'altra, a distanze quasi uguali, da altre macchie più strette e bianche, e tutte alquanto inclinate anteriormente. Alcune di esse macchie bianche si prolungano qua e là sull'ultimo anfratto, ove prendono un andamento più o meno ugualmente ondulato. Tutto poi questo ultimo anfratto è circolarmente guarnito di numerosissime e regolari lineette, parallele e continue, dello stesso color rossastro, poste tra loro ad intervalli uguali, larghi del doppio circa delle linee medesime, le quali incominciando 1 mm. al disotto dell'angolo dell'anfratto, si continuano fino alla base in numero di 42 o 43, facendosi quivi alquanto rilevate. Queste linee vedonsi interrotte soltanto da alcune strie più o meno profonde, lasciatevi dagli antichi accrescimenti, passate le quali esse continuano direttamente il loro regolare andamento (4).

 

 

 

 

Lautoconus vayssieri

Conus multilineatus

Tav. 5 fig. 12,13,14

 

Conus sp.

Recente – Canale di Sicilia

 

 

 

 

 

 



Bibliografia Consultata

 

·         (1) - Pecchioli V., 1864. Descrizione di Alcuni Nuovi Fossili delle Argille Subappennine Toscane. Atti della Società Italiana di Scienze Naturali, 6: 498 -521 

·          

·