Conus (Chelyconus) noe (Brocchi, 1814)

Conus noe ruscinensis (Fontannes, 1880)

Conus austriaconoe (Sacco, 1893)

 


Descrizione e caratteristiche:

 

La conchiglia è allungata ed assume la forma di un fuso (3). Le spire sono solcate da numerose righe ed analoghi solchi scavati sono presenti su tutto l’ultimo giro (3). Molte citazioni di Conus noe del miocene sono da riferire, secondo Sacco, ai Conus clavatus e Conus marii, mentre quelle del pliocene sono da riferire al Conus ponderosus (1).

La definizione del Conus austriaconoe è stata fatta da Sacco sulla base della figura n. 1 della tav. 3 di Hornes (6).

Il Conus noe ruscinensis ha la forma simile a quella del tipo, ma presenta una scanalatura spirale a metà di ciascuna spira.

 

Distribuzione: è presente nel piacentino, nel periodo Piacenziano (1)(3), ed è stato ritrovato in località Rio Rosello. E’ stato individuato anche nella località Macchia della Turchina.


 

Conus noe (3)

(Brocchi, 1814)

Conus noe (1)

(Brocchi, 1814)

Conus noe var. B (5)

(Spira più bassa)

 

Conus noe (6)

Conus austriaconoe (Sacco, 1893) (1)

 

Secondo Harzhauser & Landau (2016) il Conus pseudopuschi non è altro che un Conus austriaconoe.

 

 

Conus noe (3)

(Brocchi, 1814)

Conus noe (1)

(Brocchi, 1814)

Conus noe var. ruscinensis

 

 

Conus noe (7)

(Brocchi, 1814)

mm. 50

 




 


 

Tra Tarquinia e Monteromano (VT), in una zona chiamata Macchia della Turchina, in un filone argilloso di colore blu-grigio, caratterizzato dalla presenza di moltissimi rami di Cladocora caespitosa, Chlamys multistriata, Cerastoderma glacuum e Cerithium, insieme a molti altri gasteropodi e bivalvi. L'età del terreno, dalle carte geologiche, è di circa 3-4 milioni di anni (Pliocene medio).

 

Conus noe

mm. 21,0 x 14,2

 

 

 

 

Conus noe (Brocchi, 1814) - [AZFC N. 502-01]

[ 55,1 x 26,3 mm.] -  (Pliocene) – Tetuan – Marocco

 

 

 

Conus noe

Rio Rosello – Pliocene Medio [Stefano Granelli]

 

 

 

Conus noe (Brocchi, 1814)

mm. 55,1 x 26,3

Pliocene – Tetuan (Marocco)

[AZFC N. 502-01]

 

Conus noe (7)

(Brocchi, 1814)

mm. 50

Romania

Conus noe

MNHN.F.J07869

Torino (Italia)

mm. 50

Conus noe

Monte Falcone (PC)

mm. 29 x 12,5

(Stefano G.)

 


Conus austriaconoe (Sacco, 1893)

 

 

La conchiglia è di grandi dimensioni ed ha forma di clava, fino a 94 mm di altezza con spira alta,  mammillatae cyrtoconoide (8).

La prima spira è fortemente appuntita; le spirali della spira sono larghe, debolmente convesse ma di aspetto gonfio a causa della sutura profondamente incisa. Fili a spirale molto deboli sulle prime spirali; perle deboli sopra la sutura, che però raramente sono conservate. L’ultima spirale presenta una spalla ampiamente arrotondata; la curva subsuturale è profonda, fortemente curva, fortemente asimmetrica. Posizione del diametro massimo a una certa distanza sotto la sutura superiore; dai lati dritti a debolmente ristretti nella parte centrale, moderatamente ristretti alla base. Fasciole lunghe, attorcigliate e delimitate da profondi e larghi solchi da treccia stretta (8).

Canale sifonico lungo, leggermente ricurvo. Apertura stretta, che si allarga anteriormente. Scultura costituita da fili a spirale sull'ultima spirale, rinforzati nella metà inferiore; fili a spirale interrotti da linee di crescita che causano un motivo ondulato (8).

Schema di colore alla luce UV costituito da deboli spirali di punti sull'ultima spirale (8).

 

Gli esemplari mostrano una certa variabilità riguardo all'altezza della spira, ma il vistoso contorno a forma di clava e le grandi dimensioni consentono a questa specie di essere facilmente separata dalle altre specie di Conus paratethiani. Il Plagioconus austriaconoe ricorda P. clavatulus (d’Orbigny, 1852), dal Miocene europeo inferiore e medio, ed è probabilmente strettamente correlato (vedi Peyrot 1931; Hall 1966; Janssen 1984). Entrambi sviluppano spire convesse con guglia iniziale marcatamente appuntita e hanno spalle largamente arrotondate. Una separazione è basata sulla spira più alta, le spire rigonfie, l'ultima spirale più allungata e la posizione inferiore del diametro massimo del P. austriaconoe. Il Conus pseudopuschi (Sacco, 1893) era basato su un unico esemplare fortemente frammentato e leggermente deformato dalle argille offshore del bacino di Vienna. La spira è in gran parte distrutta ad eccezione di parti delle ultime tre spire. Consideriamo che questo esemplare rappresenti un P. austriaconoe con una concavità leggermente più profonda al di sotto del rigonfiamento adsuturale. Pertanto, Conus pseudopuschi è un sinonimo junior soggettivo di Plagioconus austriaconoe (8).

 

 

Conus austriaconoe

mm. 51,1 x 20,4

Miocene (Badeniano)

Letkes – Ungheria

[AZFC N. 453-01]

Conus austriaconoe (Sacco, 1893)

mm. 46,2 x 17,6

Miocene (Badeniano)

Letkes – Ungheria

[AZFC N. 453-02]

 


 

Conus austriaconoe (8)

NHMW 2013/0300/0526

mm. 92,7 x 35,7

Figs 31 A1–A3

Baden-Soos (Austria)

Conus austriaconoe (8)

NHMW 1868/0001/0382

mm.m 76,6 x 32,5

Figs 31 B1–B3

Lăpugiu de Sus (Romania)

Conus austriaconoe 

mm. 51,1 x 20,4

Miocene (Badeniano)

Letkes – Ungheria

[AZFC N. 453-01]

Conus austriaconoe

mm. 46,2 x 17,6

Miocene (Badeniano)

Letkes – Ungheria

[AZFC N. 453-02]

 

 



Bibliografia Consultata