Conus pecchiolii  (Crosse, 1865)

 

 

Descrizione e caratteristiche:

 

 

Nel testo di Crosse (1), a pag. 94, è semplicemente riportato un riferimento al Conus pulchellus (Pecchioli, 1864) senza alcuna descrizione, ma con l’osservazione della preesistenza di ben due Conus pulchellus: “Nous ferons observer aussi, à propos du Conus pulchellus Pecchioli, qu'il existe déjà 2 C. pulchellus, l'un de Swainson, l'autre de Sowerby. Il  a donc lieu de changer le nom : nous proposons de nommer cette jolie espèce, remarquable par le réseau de taches fines, élégantes et de couleur roussâtre, qui couvre toute sa superficie, C. Pecchiolii.“  


Spadini (2) descrive questa specie come una conchiglia di medie dimensioni, ad apice ottuso e spira convessa. Sutura marcata, talvolta profonda. Spalla leggermente angolata, ultimo giro lievemente convesso, apertura a bordi quasi paralleli, leggermente più ampia alla base. Colorazione formata da numerose macchiette rettangolari che talvolta si possono unire tra di loro dando luogo ai più diversi disegni. La forma reperita nel senese è piuttosto variabile, ma sempre ben identificabile per la colorazione sopra descritta. Anche Spadini fa riferimento al Conus pulchellus (Pecchioli, 1864).

 

Analogamente, a pag. 154, Hall (3) indica il Conus pecchiolii come nuovo nome per il Conus pulchellus (Pecchioli, 1864).

 

 

 

Il nome Conus pulchellus era già stato utilizzato più volte in precedenza: il nuovo nome Conus pecchiolii va a sostituire il nome Conus pulchellus nel 1865, quando la specie descritta da Swainson non era ancora stata considerata un sinonimo del Conus circumactus.

 

Conus pulchellus  Swainson, 1822 Representation of Holotype Image

 

Conus pulchellus

(Roding, 1798)

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Favanne pag. 684

Tab. 79 fig.L

(nomen dubium)

 

Conus pulchellus (Swainson, 1822)

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Conus circumactus (Iredale, 1929)

 

Conus pulchellus

(Sowerby II, 1834)

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Conus hevassii

(Adams, 1854)

nomen novum for 

C. pulchellus

(Sowerby II, 1834)

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Conus varius

(Linnaeus, 1758)

Conus pulchellus

(Pecchioli, 1864)

 

 


Conus pulchellus (Pecchioli, 1864)

 

Questo piccolo ed elegantissimo cono ha un guscio comparativamente assai grosso. La sua forma è quasi claviforme per essere assai ristretto alla base. Esso misura poco più di 20 mm di lunghezza e 17 mm di diametro sulla maggior convessità del suo ultimo anfratto. La sua spira è brevemente conica, avendo appena 8 mm di altezza sopra una base di 7 mm, quantunque vi si contino 8 1/2 giri. Questi sono pianeggianti e lisci; alquanto angolosi alla base per la profonda sutura che li divide. La parte superiore dell'ultimo anfratto è appena escavata, e debolmente angolosa alla periferia, dopo la quale, l'anfratto si rigonfia alquanto, scendendo poi regolarmente fino alla base, che è assai assottigliata, e segnata per traverso da pochi e grossolani solchi. Al disotto dell'angolo della parte superiore dell'anfratto vedesi un sottilissimo solco. L'apertura è mediocre, alquanto slargata inferiormente. La profonda mutilazione del labbro non permette di pronunziarsi sulla sua forma, ma non offre alcun indizio d'intaglio. La columella è regolare. 
La parte più pregevole di questa conchiglia consiste nella elegante sua coloritura, ch'essa conserva perfetta come se fosse ancora vivente. Essa è formala di piccole macchiette longitudinali di color rossiccio, poste tra loro a uguali distanze di 1 mm 1/2 e disposte in 13 serie traverse, che partendosi dal piccolo solco già rammentato, si estendono fin sugli ultimi solchi della base. Queste piccole macchie sembrano come incassate nel fondo bianco e lucente della conchiglia, a guisa di un grazioso lavoro di tarsia. Sulla spira queste macchie, benché dello stesso colore, hanno però una forma differente, consistendo in sottili lineette longitudinali, più o meno tortuose, le quali, oltrepassato l'incavo dell'ultimo anfratto, si fanno più larghe nel giungere al solito piccolo solco (4). 


Loc. Orciano Pisano
(4). 

Unico della mia collez. (4). 


Se la forma di questo cono può di leggieri ragguagliarsi a moltissime specie di tal genere, gli adornamenti però dei quali è rivestito, non mi rammentarono altra specie vivente o fossile, alla quale 
essi appartengano (4).

 

 

 

 

 
Conus pulchellus(1)

(Pecchioli, 1864)

Tav. 5 figg. 15-16

Orciano Pisano

 

Conus pecchiolii(2)

(Crosse, 1865)

Tav. 2 fig. 4,6

 

 


Conus pulchellus (Roding, 1798)

 

 

Il Conus pecchiolii (Crosse, 1865) è una specie fossile del Pliocene italiano, che in origine si chiamava Conus pulchellus (Pecchioli, 1864). Crosse, a causa della preesistenza del Conus pulchellus (Swainson, 1822) e del Conus pulchellus (Sowerby II, 1834), propone di chiamare questa specie con il nome Conus pecchiolii, ma esiste una definizione di Conus pulchellus ancora più vecchia: quella di Roding (6) del 1798, che indica la specie n. 570/78 con riferimento alla figura riportata da Favanne nella Tav. 79 fig. L. Potrebbe essere stato un Conus armadillo?

 

Descrizione di Favanne (5) :

 

L'inscription gothique (planche LXXIX, lettre L), est encore un Rouleau qui a beaucoup de rapport avec celui dont Cornets nous de parler, si toutefois ce n'est pas le même; car nous ne le connoissons que par la description & le dessin colorié que nous en a envoyé M. Vandermeulen, dans le cabinet duquel on voit à Amsterdam ce Rouleau Oriental & très-rare. Son test est d'épaisseur médiocre , & la forme alongée , quoiqu'un peu renflée vers le haut du premier orbe. Les douze spires qui le composent s'élèvent en doucine fur les pas de la spirale pour former une clavicule saillante , terminée par un fommet aigu. La ligne spirale est fine & peu marquée , de même que les stries. Cette clavicule est tachée ou veinée , sur un fond blanc , de marron-rougeatre foncé , & ces veines se prolongent sur la partie supéricure & arrondie du premier orbe. Les crues de ce premier orbe lont très-fines, ainsi que les stries circulaires qui les traversent.

Celles-ci font néanmoins plus prononcées versla partie inférieur de ce même orbe. Le fond de la robe , blanc ou blanchâtre , est nué comme en deux ou trois zones , peu distinctes , de gris roussâcre; & de plus chargé d'un grand nombre de lignes circulaires ou de bandelettes étroites, assez ferrées dans la partie Supérieure , & formées de petites taches, ou plutôt de traits & de points souvenc contigus, marron-rougeatre ou d'un fauve -marron peu foncé , imitans divers caractères plus ou moins distincts , ainsi qu'on en voit dans les fausses Ailes de papillon. Ces taches font plus vives en couleur fur les fiiscies d'un gris-roussâtre que fur lé reste de la robe. L'intérieur de cette coquille est blanc , & fa levre, peu échancréc dans l'angle, est mince dans son bord, que termine un liseré ponctué de marron. Nous ignorons dans quels parages naît ce Rouleau , qui a deux pouces sept lignes de long, sur quinze lignes de large.

 

L'iscrizione gotica (tav. LXXIX, lettera L), è ancora un esemplare che ha molto a che fare con quello di cui ci ha parlato Cornet, se non è lo stesso; poiché lo sappiamo solo dalla descrizione e dal disegno a colori inviatoci da M. Vandermeulen, nel cui studio vediamo ad Amsterdam questo rarissimo esemplare orientale. La sua conchiglia è di spessore mediocre e di forma allungata, anche se un po' sporgente verso la sommità della prima spira. Le dodici spire di cui è composto si elevano in forma ovale mentre la spirale avanza a formare una clavicola sporgente, terminata da una forma appuntita. La linea a spirale è fine e poco marcata, così come le striature. Questa clavicola è macchiata o venata, su fondo bianco, di bruno-rossastro scuro, e queste vene sono prolungate sulla parte superiore e arrotondata del primo globo. Le pieghe di questo primo globo sono molto fini, così come le striature circolari che le attraversano.

Questi sono tuttavia più pronunciati verso la parte inferiore di questo stesso globo. Il fondo del mantello, bianco o biancastro, è nudo come in due o tre zone, poco distinte, di grigio rossiccio; & inoltre caricato di un gran numero di linee circolari o fasce strette, ben stirate nella parte superiore, & formate da piccole macchie, o meglio da linee e punte contigue, rosso bruno o di un bruno fulvo poco scuro, imitando varie o caratteri meno distinti, come vediamo nelle false ali di farfalla. Queste macchie sono di colore più vivido con striature di un grigio rossastro rispetto al resto del vestito. L'interno di questa conchiglia è bianco, e il labbro, poco dentellato nell'angolo, è sottile nel suo bordo, che termina con un bordo punteggiato di marrone. Non sappiamo da dove provenga questa conchiglia, che è lunga due pollici, lunga sette righe e larga quindici righe.

 

 

Conus pulchellus

(Roding, 1798)

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Favanne pag. 684

Tab. 79 fig.L

(nomen dubium)

Conus armadillo (Shikama 1971)

mm. 63,5 x 25,9

Taiwan

[AZRC 715-00]

 

Favanne descrive quindi una conchiglia orientale la cui provenienza non è nota.

 

 

 

 


 

 

 

 

Conus pecchiolii (Crosse 1865)

mm. 46,6 x 28,4

Pliocene (Piacenziano) - San Giminiano

[AZFC 401-01]

 



 

 

 



Bibliografia Consultata

 

·         (1) - Crosse, J. C. H., 1865. Description de Cönes nouveaux provenant de la collection Cuming. Journal de Conchyliologie, 13: 299 -315

·         (2) - Valeriano Spadini (1989) Il Genere Conus (Gastropoda: Neogastropoda) nel Pliocene Senese.

·         (3) - Hall (1964) “Middle Miocene Conus (Class Gastropoda) from Piedmont, northern Italy”

·         (4) - Pecchioli V., 1864. Descrizione di Alcuni Nuovi Fossili delle Argille Subappennine Toscane. Atti della Società Italiana di Scienze Naturali, 6: 498 -521 

·         (6) - Röding, P. F., 1798. Museum Boltenianum sive Catalogus Cimeliorum e Tribus Regnis Naturae Quae olim Collegerat Joa.., 2: I-VIII: 1 -199 

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