Conus (Dendroconus) steindachneri (Hoernes & Auinger, 1879)
Conus (Dendroconus) hochstetteri (*) (Hoernes & Auinger, 1879)
Kalloconus steindachneri
Conus zalleigrus (De Gregorio, 1885)
Descrizione
e caratteristiche:
Die Schale dieses Conus ist dick, keulenformig, oben ziemlich aufgeblasen, das Gewinde stark erhaben, im Profile convex, was ebenso von den einzelnen Windungen gilt. Der letzte Umgang erscheint mehr als doppelt so breit, als die vorhergelienden und an der Kante stark abgerundet. Feinere und grobere Zuwachsstreifen ziehen sich S-formig von der Naht bis zur Basis. Schwacher bei den Exemplaren, die uns von Voslau vorliegen, treten sie bei jenen, die von Kienberg stammen, viel starker auf. Ausserdem ist die. Schale bei den Voslauer Exemplaren von sehr zahlreichen, engstehenden, feinen Querlinien bedeckt — wahrend bei einigen, stark corrodirten Gehausen von Kienberg eine eigenthumliche Transversalsculptur eintritt, so zwar, dass man fast von Querrippen sprechen konnte. Es erscheint diese auffallende Sculptur aber nur bei hoch-gradiger Zerstorung der Schale, indem die den Farbenlinien entsprechenden Stellen wie es scheint widerstands-fahiger sind als die ungefarbten Theile. Bei den besser erhaltenen Exemplaren von Voslau sieht man auch die zahlreichen und engstehenden, schiefen Transversalfurchen an der Basis des Gehauses deutlicher, sie sind weit feiner, als die sonst gewohnlich an dieser Stelle der Conus-Schale auftretenden. Die Mundung ist ziemlich weit und gegen die Basis noch verbreitert, ihr oberer Ausschnitt ist ziemlich atark. Die Spindel ist durch die Innenlippe kaum merklich verdickt, die lamellose, aus den zusammengezogenen Zuwachsstreifen gebildete aussere Schwiele hingegen ziemlich stark (1).
The shell of this cone is thick, club-shaped, rather inflated at the top, the threads greatly raised, convex in profile, as are the individual whorls. The last whorl appears more than twice as wide as the previous ones and is strongly rounded at the edge. Finer and coarser growth lines run in an S-shape from the suture to the base. They are weaker in the specimens that we have from Voslau, but much stronger in those that come from Kienberg. In addition, the The shell of the Voslau specimens is covered with very numerous, closely spaced, fine transverse lines — while some heavily corroded shells from Kienberg show a peculiar transverse sculpting, so much so that one could almost speak of transverse ribs. This striking sculpture only appears when the shell has been severely destroyed, since the parts corresponding to the color lines appear to be more resistant than the uncolored parts. In the better-preserved specimens from Voslau, the numerous, narrow, oblique transverse furrows at the base of the shell can be seen more clearly; they are far finer than those that usually occur at this point in the conus shell. The mouth is rather wide and widens towards the base, its upper section is quite atark. The rachis is hardly noticeably thickened by the inner lip, while the lamellar outer callus, formed from the contracted growth strips, is quite strong (1).
La conchiglia di questo cono è spessa, a forma di clava, piuttosto gonfiata in alto, le spire molto rialzate, di profilo convesso, come lo sono i singoli vortici. L'ultimo giro appare largo più del doppio dei precedenti ed è fortemente arrotondato al bordo. Linee di crescita più fini e più grossolane corrono a forma di S dalla sutura alla base. Sono più deboli negli esemplari che abbiamo da Voslau, ma molto più forti in quelli che provengono da Kienberg. Inoltre, la conchiglia degli esemplari di Voslau è ricoperta da linee trasversali molto numerose, ravvicinate e sottili, mentre alcune conchiglie fortemente corrose di Kienberg mostrano una peculiare scultura trasversale, tanto che si potrebbe quasi parlare di nervature trasversali. Questa suggestiva scultura compare solo quando la conchiglia è stata gravemente distrutta, poiché le parti corrispondenti alle linee di colore sembrano essere più resistenti delle parti non colorate. Negli esemplari meglio conservati di Voslau si possono vedere più chiaramente i numerosi, stretti, obliqui solchi trasversali alla base della conchiglia; sono molto più fini di quelli che di solito si verificano in questo punto della conchiglia. La bocca è piuttosto ampia e si allarga verso la base, la sua parte superiore è piuttosto secca. Il rachide è appena percettibilmente ispessito dal labbro interno, mentre il callo esterno lamellare, formato dalle strisce di accrescimento contratte, è piuttosto forte (1).
La conchiglia di questo Conus è spessa e piuttosto gonfia, la spira è elevata più di quella del Conus berghausi, il profilo è convesso. L’ultimo giro è più di due volte rispetto a quelli precedenti. La spalla è più arrotondata rispetto a quella del Conus berghausi. Le linee di crescita sono ben evidenti e mostrano un andamento ad S a partire dalla sutura. L’apertura è più ampia alla base.
Il Conus zalleigrus è una graziosa elegante forma lunga 42 mm., con la spira lunga 8 mm.; ultimo giro regolarmente conico, posteriormente angolato, spira conica; anfratti un po' scavati spiralmente striati, anteriormente appena appena convessi; colorazione molto elegante consistente in lineole color d'oro assiali, sinuose a zig-zag, il quale carattere rammenta lontanamente il C. virgatus Reeve vivente nelle coste orientali di America. Differisce dalla fig. 3 (tav. 3 R. Hòrnes Auing. Med. Stuf.) cioè dal Dendroconus Steindachneri degli stessi autori per l’angolazione dell'ultimo giro e l'ornamentazione degli altri, e per la colorazione.
Loc. Altavilla (pliocene)
Distribuzione:
Miocene, dintorni di Vienna. Il Conus steindachneri compare nel periodo Karpatiano (2).
Miocene, Tortoniano: Rio di Bocca d’Asino (Alessandria)
Miocene inferiore: Iran ?
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Bibliografia
Consultata